Privatizzazioni: le prossime tappe. Padoan, parte importante azione Governo

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ROMA. – Dopo il successo dell’Ipo di Poste, che porterà alle casse dello Stato 3,4 miliardi, il piano di privatizzazioni del Governo proseguirà con Enav e Fs. Lo ha assicurato il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan sottolineando che “le privatizzazioni rimangono una parte importante dell’azione del governo”.

Un’affermazione che fuga eventuali incertezze sul dossier più complesso: la quotazione del gruppo Fs che dovrebbe andare a segno per la fine del 2016. Prima di arrivare al gioiello di famiglia (anche per Fs, come per Poste, si parla di quotare il 40% del capitale), si parte con Enav, l’Ente Nazionale di Assistenza al Volo che ogni anno vigila su un milione e mezzo di aerei che attraversano i cieli italiani. L’incasso atteso è di 1,8 miliardi, cifra che sarà destinata a ridurre il debito. La quotazione è attesa nel primo semestre del 2016, sempre che “le condizioni di mercato lo permettano”.

L’ultimo passo sul dossier Enav è stata la definizione da parte del Mef della struttura del consorzio di garanzia e collocamento. Sono quindi stati conferiti a Barclays Capital, Credit Suisse e Mediobanca l’incarico di global coordinator e a JP Morgan e Unicredit l’incarico di joint bookrunner. Più lungo si annuncia il percorso per la quotazione del gruppo Fs.

“Un’operazione delicata” ha detto nei giorni scorsi Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del Mef che segue il dossier per il Tesoro. Prima di arrivare all’Ipo di Fs, si sta procedendo da un lato con la privatizzazione di Grandi Stazioni (60% di Fs, 40% di Eurostazioni ovvero gruppi Benetton, Pirelli, Caltagirone e le ferrovie francesi Sncf) dall’altro con la cessione a Terna dei 9 mila chilometri di rete elettrica di Fs.

In agosto il Cda di Ferrovie dello Stato ha approvato l’operazione di scissione di Grandi Stazioni con la creazione di Gradi Stazioni Rail e di Grandi Stazioni Retail. Premessa per la privatizzazione di quest’ultima (cifra attesa intorno ai 900 milioni). A giorni è attesa l’Assemblea dei Soci che approverà il bando per le manifestazioni di interesse.

Quanto alla cessione della rete elettrica di Ferrovie a Terna è attesa per la prossima settimana la pronuncia dell’Authority per l’Energia sul valore del network di proprietà di Fs. Ceduti Grandi Stazioni Retail e la rete elettrica si passerà ad affrontare il percorso per portare in Borsa il Gruppo Fs.

Quotazione complessa a partire dalla scelta di cosa quotare: tutto il gruppo nel suo complesso mantenendo l’assetto attuale oppure mantenere nel perimetro pubblico Rfi, cioè la rete ferroviaria italiana, privatizzando il resto.

Più volte l’Amministratore Delegato Michele Mario Elia, in questi giorni impegnato alla definizione del piano industriale, ha detto che la forza (e quindi il valore) del gruppo è nella sua interezza, separare infrastruttura ferroviaria e impresa sarebbe controproducente.

Mentre per il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio “la rete ferroviaria non deve essere privatizzata perché è meglio se resta pubblica”. Una logica quest’ultima che farebbe dello Stato, proprietario della Rete, un soggetto terzo rispetto a tutti gli operatori del settore.

Il busillis politico che si sta affrontando tra via XX Settembre e Porta Pia ha già portato ad allontanare la data dell’Ipo alla seconda metà del 2016.

(Maria Gabriella Giannice/Ansa)

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