Opel: oggi esce ultima auto dalla fabbrica di Bochum

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BERLINO. – Che sia finita un’era lo dice chiaro un dipendente: “Si è fermato il cuore”. È uscita oggi l’ultima auto della fabbrica di Bochum dell’Opel. Dal 2015, una delle filiali più importanti del marchio chiuderà i battenti per sovraproduzione, facendo scivolare nell’incertezza 3.000 lavoratori. Se Russelsheim, sede centrale della casa automobilistica, era il ‘cervello’, Bochum era il ‘cuore’ degli ‘Opelaner’, si è ripetuto oggi. Giornata in cui l’ultima Zafira-Compact-van – colore scelto per un esemplare che non sarà venduto ma destinato alla beneficenza, il grigio scuro – ha segnato simbolicamente un traguardo amaro per l’intera regione, che contava un polo produttivo fra i più significativi dell’impresa. Dei tremila dipendenti, ora, 700 rimarranno a Bochum, impiegati in un deposito di pezzi di ricambio, che però resta aperto con il marchio della partner Neovia, mentre 2700 persone finiranno in una società di trasferimento. Si tratta di uno dei passaggi dolorosi del piano di risanamento affrontato dal gruppo per uscire da una profonda crisi: e nel 2016 Opel conta di tornare ad avere i conti in ordine. Bochum chiude dopo 52 anni: la fabbrica aveva aperto qui, nel Nordreno Westfalia nel 1962, dando lavoro a 10 mila dipendenti. Con modelli di successo come Kadett e Manta la filiale di Bochum si ingrandì passando a 20 mila. Decisivi per il declino del gruppo, poi, i difetti, le pecche di qualità e la politica dei modelli negli anni ’90, che hanno portato grandi problemi alla Opel, facendola arrancare nei confronti della concorrenza.

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