Cile: Notte terrore tra morti e rischi tsunami. Sei vittime, evacuate 900 mila persone

SANTIAGO DEL CILE. – Una forte scossa poco prima delle 21 che ha subito fatto scattare un’allerta tsunami durata dieci ore: centinaia di migliaia di cileni hanno trascorso una notte da incubo per l’ennesimo terremoto, che questa volta ha colpito il nord. Tanta paura in tutto il paese e un bilancio ormai quasi certo di sei morti. Puntualmente, poco dopo la violenta scossa (magnitudo 8.2), le prime onde – alcune alte anche circa 2 metri – si sono abbattute sulle spiagge di località quali Iquique, 1.800 km da Santiago. L’epicentro del terremoto è stato individuato proprio al largo di questa città di 250 mila persone, a 20,1 km di profondità del Pacifico. Le autorità hanno subito chiesto l’evacuazione preventiva della popolazione sul “100% della costa” del paese: in altre parole, dalla frontiera con la Bolivia fino al profondo sud, una distanza enorme, pari a 4.300 km. Circa 900 mila persone, e non solo nel nord, si sono velocemente allontanate dalle coste, in piedi o in auto. Senza grandi problemi e in perfetto ordine, visto che il Cile è un paese dove i movimenti tellurici sono di casa e i piani di prevenzione anti-scossa all’ordine del giorno. Nel paese è d’altro lato ancora molto fresco il ricordo dello tsunami del 27 febbraio del 2010 che ha distrutto ampie aree del centro-sud. Per lunghe ore a dominare è stata non solo la paura ma anche una grande incertezza. A Iquique, ma anche in città come Arica o Antofagasta, lo sguardo un po’ di tutti era rivolto verso l’Oceano, per controllare le mareggiate. Poco prima della mezzanotte (ora locale) il ministro degli Interni cileno, Rodrigo Penailillo, aveva reso noto che “l’allerta tsunami” rimaneva in vigore “in tutto il paese per altre sei ore”. A misura che si capiva con certezza che le mareggiate non sarebbero state così devastanti come quelle del 2010 l’allerta è gradualmente rientrata in modo scaglionato, prima le zone del sud, poi via via il resto. Con la luce del sole, le autorità hanno reso noto il primo bilancio: oltre ai sei morti, risultano danneggiate molte strade mentre diverse abitazioni costruite con materiale precario o non anti-sismico sono crollate. Tra la popolazione c’è comunque grande preoccupazione: non si capisce infatti se quella dell’altra notte sia stata l’atteso mega-sisma nel nord del paese previsto dagli esperti cileni da tempo, oppure se il “big one” debba ancora arrivare. La scossa è stata quindi molto forte e in effetti anche il Perú e l’Ecuador avevano subito diffuso un’allarme tsunami sulle coste del Pacifico, poi rientrato. Non solo: la Croce rossa aveva lanciato un’allerta generale sulla costa occidentale del subcontinente. I contraccolpi del sisma si sono fatti sentire lungo un’enorme superficie: al di là del Pacifico, nel lontano Giappone, le autorità non hanno per esempio escluso la possibilità nelle prossime ore di lanciare l’allerta sullo tsunami fino a un metro. (Margarita Bastias/Ansa)

 

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