Torna ‘Stalingrado’ per il 70esimo della battaglia

MOSCA  – Dopo oltre mezzo secolo, sulla mappa della Russia tornerà temporaneamente il nome di Stalingrado, in omaggio – oggi- al 70esimo anniversario della vittoria sovietica nella famosa battaglia contro l’assedio nazista. Lo ha stabilito all’unanimità la Duma locale (il consiglio comunale) su pressante richiesta dei veterani, 300 dei quali ieri sera siono stati ricevuti al Cremlino da Putin, atteso invece oggi a Volgograd per la cerimonia ufficiale.

Per l’occasione è stata autorizzata anche la circolazione in città, dal 2 febbraio al 9 maggio (data della vittoria dell’Urss contro la Germania di Hitler) di cinque autobus con l’effige di Baffone. Uno girerà gratuitamente anche sulla leggendaria prospettiva Nevski a San Pietroburgo, un altro nella città siberiana di Cità. La decisione di rispolverare, anche se per poco, il nome e il volto del dittatore sovietico ha suscitato polemiche e indignazione, in particolare tra i difensori dei diritti umani e tra gli oppositori. Si teme la sua esaltazione o l’edulcorazione della sua figura, in un Paese dove è ancora molto popolare e che dopo il ritorno di Putin alla presidenza sembra sempre più ‘soviet style’.

Da anni l’opposizione comunista russa tenta di restituire permanentemente a Volgograd il nome precedente. Quest’anno ha raccolto 35mila firme con una petizione per ottenere un referendum. La Duma locale sembra aver scelto una via di compromesso, assecondando l’orgoglio del milione di residenti, forse anche in vista delle elezioni comunali di settembre. Così ha deciso che il titolo di ‘città eroe di Stalingrado’ sia usato durante le commemorazioni come ”simbolo di Volgograd”. Si potrà utilizzare nei discorsi, nei pubblici eventi e nei rapporti. Anche i media avranno questa facoltà.

Sei le date in cui potrà rivivere il nome di Stalingrado, tutte feste militari legate alla Grande Guerra Patriottica. Stalin sarà ricordato anche con ritratti del suo volto su autobus privati, un’iniziativa organizzata grazie al supporto dei comunisti e di altre organizzazioni pubbliche. A indignarsi per primo è stato l’ombudsman (difensore dei diritti umani) del Cremlino, Vladimir Lukin: una decisione con ”motivazione demagogiche”, ha detto, che ”insulta la memoria dei caduti di Stalingrado”. Il leader del partito liberale di opposizione Iabloko, Serghiei Mitrokhin, ha promesso che i suoi militanti copriranno di vernice gli ”Stalin bus”, come fecero a Mosca nel 2011, in occasione del Victory Day del 9 maggio.

– Il mondo avrebbe potuto evitare la Seconda guerra mondiale senza la politica idiota di Stalin e la sua amicizia con Hitler – ha denunciato. Duro anche il deputato Nikolai Levicev, del partito di opposizione Russia Giusta:

– E’ sacrilego ribattezzare pur per un beve periodo di tempo una magnifica città russa in onore di un tiranno sanguinario che fece sterminare milioni di propri cittadini e arrecò un danno irreparabile al patrimonio genetico della nazione.

Contrario, ma ambiguo, il partito ultranazionalista di Zhirinovski: suo figlio Igor Lebedev, vicepresidente del Parlamento, ha sottolineato che Stalin ”è una figura storica contraddittoria” e che ”non ci sono eroi amati da tutti”, quindi meglio non cambiare nulla. Diviso invece il partito putiniano Russia Unita, tra deputati favorevoli al ritorno temporaneo del nome ed altri amareggiati. Chi non ha dubbi è invece il leader comunista, Ghennadi Ziuganov:

– Confido nel fatto che la giustizia prevarrà. Ci sono strade, piazze e viali intitolati a Stalingrado in quasi tutti i Paesi del mondo. Per questo sarebbe giusto restituire a Volgograd il suo vero nome: Stalingrad.

Conosciuta in epoca imperiale come Tsaritsin in onore della zarina Caterina la Grande, la città fu ribattezzata Stalingrado nel 1925 in omaggio a Stalin dopo che la roccaforte ”bianca” fu espugnata dai bolscevichi durante la Guerra Civile. Tra il 21 agosto 1942 e il 2 febbraio 1943 fu teatro di una delle più epiche e cruente battaglie del secolo scorso, che segnò l’inizio della fine dell’offensiva nazista. Nel 1961, con la destalinizzazione kruscioviana, fu chiamata Volgograd.

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