Marcegaglia: «Ora le riforme» Camusso: «No a pensioni e Ici»

ROMA – Primo confronto oggi, tra il presidente del Consiglio incaricato Mario Monti e le parti sociali. Che nella convocazione che Monti ha inserito tra i primissimi passi verso la formazione del nuovo governo giá vedono un segnale di quella discontinuitá che molti, tra il fronte delle imprese e quello sindacale, invocavano da tempo. Un nuovo approccio che emerge anche dall’invito alla ‘’coesione’’ che il presidente incaricato ha declinato espressamente anche per le parti sociali, in particolare nei rapporti tra imprese e rappresentanze dei lavoratori.


La leader degli industriali Emma Marcegaglia esprime ‘’grande apprezzamento’’. Giudizio ampiamente condiviso tra le parti sociali. Si apre un confronto improntato alla collaborazione, sia pur con posizioni diverse al tavolo. La presidente di Confindustria avverte:
– Noi dobbiamo essere a supporto anche di misure impopolari, perché qui o ci salviamo tutti, si salva il Paese, o non si salva nessuno.

E rilancia il manifesto delle imprese, dalle riforme del fisco e delle pensioni a liberalizzazioni, privatizzazioni, investimenti.


Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, chiede ‘’un’altra politica economica che si basi sull’equità sociale: bisogna partire dalla redistribuzione fiscale, da una patrimoniale sulle grandi ricchezze’’, rilancia il no a a toccare le pensioni per fare cassa, ed il no all’Ici. E ribadisce:
– Dopo l’emergenza deve tornare la politica, subito il voto. Per il Paese è una sconfitta avere un governo tecnico.


Dalla Cisl il segretario Raffaele Bonanni garantisce a Mario Monti un sostegno ‘’a piene mani’’. Mentre guarda con favore all’ipotesi che il prossimo ministro del Lavoro sia Carlo Dell’Aringa.


– Credo che sia – dice – la persona più idonea a svolgere un lavoro così importante e delicato.
Per l’Ugl, preannuncia il segretario generale Giovanni Centrella, ‘’i punti di partenza sono una vera, equa riforma fiscale con l’introduzione della patrimoniale e con una concreta lotta all’evasione, un significativo ridimensionamento di privilegi, sprechi e un taglio immediato ai costi della politica’’. Dall’Usb la richiesta a Monti di estendere la convocazione anche ai sindacati di base. Il pressing delle imprese si sposta dal governo alla politica, perchè si crei un clima di sostegno al lavoro di Monti.


– I partiti pensino soprattutto al bene del Paese, quindi si abbassino i toni, anche monetine e insulti non sono cose da Paese serio – dice Emma Marcegaglia, perchè ‘’è molto importante che questo governo nasca presto e metta mano alle riforme fondamentali per tornare a crescere’’, perchè ora ‘’bisogna collaborare seriamente e con grande senso di responsabilità sia dei partiti sia delle parti sociali, avendo come unico obiettivo il bene del Paese’’.


Alleanza delle Cooperative, con il presidente di turno Luigi Marino, auspica ‘’un governo che non abbia limiti di tempo, sia sobrio, rassereni il clima, aiuti a uscire dal tutti contro tutti, sconfigga l’antipolitica e faccia nascere una nuova fase di dialogo, di collaborazione e di confronto per restituire alla politica la sua centralità’’. Mentre il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, chiede di ‘’reagire con immediata urgenza e innescare un circolo virtuoso tra disciplina di bilancio, risanamento e spinta alla crescita’’. E Coldiretti sottolinea le ‘’tre priorita’’’ del mondo agricolo: ‘’la difesa del Made in Italy, la nuova Pac e il rispetto della concorrenza nella filiera agroalimentare nazionale’’.