Frattini: “Il Sud America chiave per uscire dalla crisi”

ROMA – Si è aperta ieri alla Farnesina la V Conferenza Nazionale Italia-America Latina e Caraibi. Alla due giorni partecipano i rappresentanti di Governi dei Paesi latinoamericani, i vertici delle principali Organizzazioni internazionali e regionali ed esponenti delle istituzioni e del mondo economico italiano.


La Conferenza è organizzata con cadenza biennale dal ministero degli Esteri in collaborazione Istituto Italo Latino Americano (IILA), Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI), Regione Lombardia e gli altri enti che compongono il Comitato Consultivo per le Conferenze Nazionali Italia-America Latina.


L’incontro è articolato in tre sessioni: “Best practices nella cooperazione industriale e finanziaria tra Italia e Paesi latinoamericani e lo sviluppo delle Pmi”; “Sicurezza democratica e la strategia di sicurezza in America Centrale”; “Politiche economiche per l’integrazione, con particolare riguardo agli ultimi sviluppi relativi alla crisi economica globale ed ai meccanismi di consolidamento della governance finanziaria nei due blocchi regionali (America Latina e UE)”.


La Conferenza, moderata dal sottosegretario agli Esteri Vincenzo Scotti, è stata aperta dal ministro degli Esteri Franco Frattini che ha spiegato come l’Italia persegua con tenacia il consolidamento dei rapporti con l’America Latina.


– Vi è un valore aggiunto – ha spiegato Frattini – che il nostro paese porta alla storia di questo impegno con il continente latino americano. Un retroterra culturale che è quello di valori comuni, identità, principi e appartenenza alla nostra tradizione occidentale.


Principi comuni che Frattini individua nella tradizione cristiana e nella tutela dei diritti umani. Il ministro degli Esteri ha poi sottolineato sia l’importanza del coinvolgimento della società civile, come gli enti territoriali, il mondo delle imprese e le università, nel dialogo fra l’Italia e l’America Latina, sia la presenza di una “grande visione strategica” fra il nostro paese e la regione latino americana, basata sul metodo multilaterale per la soluzione delle sfide e delle crisi internazionali. Frattini ha evidenziato come la gestione attenta dell’economia abbia permesso a molti paesi all’America Latina di affrontare l’attuale crisi economico-finanziaria in un contesto di stabilità, di forte espansione e di integrazione regionale.


– Oggi – ha detto Frattini – siamo convinti in Italia che l’America Latina è parte della soluzione e non dei problemi delle grandi sfide globali. Questa regione vive una stagione importante e pretende, giustamente, di avere un suo posto al tavolo dove le grandi decisioni strategiche vengono prese. La crisi economica che attanaglia i nostri Paesi, riguarda tutti, e ha bisogno di risposte coordinate. Nessun Paese può raggiungere gli obbiettivi di crescita e di sviluppo isolandosi dal contesto mondiale. Né è sufficiente quello regionale. Anche l’Europa e l’America Latina sono troppo piccole per far da sole. Occorre l’impegno di tutti, e quindi dei nostri amici latino americani, a cui deve fare da contropartita uno spazio adeguato nella definizione di nuove regole comuni che dovrebbero porci al riparo dalle turbolenze degli ultimi anni.


Frattini ha auspicato un’ampia riforma delle Nazioni Unite, al fine di rendere il sistema multilaterale più democratico, efficace ed aperto alla presenza di Paesi grandi e meno grandi, con nuove assunzioni di responsabilità per tutti.


Il ministro ha precisato come l’Italia possa fornire un importante apporto all’America latina sia nel campo della cooperazione industriale e dello sviluppo, grazie all’esperienza accumulata nel settore delle pmi sia nel settore della sicurezza democratica, attraverso la messa a frutto delle tante iniziative poste in essere nella lotta alla criminalità organizzata. Frattini ha poi sottolineato la necessità di rafforzare il ruolo dell’IILA e di dare continuità al lavoro della Conferenza creando un “Segretariato Permanente delle Conferenze Italia-America Latina e Caraibi” che curi i seguiti progettuali tra un’edizione e l’altra.


– Vi sono molte sfide – ha detto Frattini – con cui il Sistema Italia vuole accompagnare la nuova stagione dell’America Latina, e mettere i propri fattori di eccellenza al servizio di una cooperazione più efficace. Abbiamo simpatia e tradizioni comuni tra i nostri popoli, e tutto questo è la base di una rete sempre più intensa. L’Italia e l’America Latina – ha concluso – hanno costruito un profondo legame umano, non dobbiamo dimenticare quello che l’emigrazione italiana ha cementato, contribuendo allo sviluppo del continente.


I nostri emigrati sono andati in America Latina dove hanno trovato fortuna e acquisito importanti successi. Allo stesso modo noi oggi riconosciamo la vostra emigrazione verso l’Europa come fattore di arricchimento”.


“Dai latinoamericani contributo a crescita Italia”


ROMA – “L’Italia e il continente latinoamericano hanno un legame solido radicato nei secoli e nelle vicinanze culturali. Un legame che attinge linfa dalle persone. Nei Paesi di questa regione vivono infatti centinaia di migliaia di discendenti di italiani, così come in Italia sono presenti ed integrate numerose comunità di latino americani che stanno dando un forte contributo alla crescita del nostro Paese”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni intervenendo alla Conferenza Italia-America Latina e Caraibi.


Dopo aver sottolineato che le alleanze internazionali sono essenziali per il superamento dell’attuale crisi economica mondiale, Formigoni ha auspicato il rafforzamento della collaborazione fra l’Italia e i paesi dell’America Latina dove le nostre piccole e medie imprese potrebbero fornire un importante contributo allo sviluppo con la loro esperienza.


“Cooperazione per un mondo più stabile ed egualitario”


ROMA – Secondo Luis Alberto Moreno, presidente della Banca Interamericana di Sviluppo (Bid) “i mercati emergenti possono svolgere un ruolo strategico nell’affrontare la crisi economico-finanziaria globale”. Gli fa eco Enrique Iglesias, a capo della Segreteria Iberoamericana (Segib): “le economie emergenti sono il nuovo motore dell’economia mondiale, specie di fronte ad una crisi così forte e confusa”.


Per Moreno l’America latina vive da tempo un “periodo florido”. Dagli anni ‘90, infatti, i Paesi del Sud e Centro America hanno subito una profonda trasformazione, conquistando progressi nel campo sociale, politico, economico e monetario. Ne è seguita una espansione della classe media, che, ha detto Moreno, “è il vero motore dello sviluppo e della produttività di un Paese”. Tutto ciò è stato possibile, ha detto Iglesias, anche grazie al cambiamento delle politiche del Fmi, che ha consentito all’America latina di attrarre investimenti esteri e capitali.


Questo dunque “è il momento dell’America Latina”, ha tuonato Iglesias ribadendo che “le relazioni economiche tra Unasur e Ue devono crescere in modo aperto e paritario”. E per noi italiani ed europei sarà “un’immensa opportunità, considerato che l’America Latina è l’unica regione emergente del mondo occidentale”.


A cosa è interessata l’America Latina al tavolo con l’Italia? Alle Pmi innanzitutto e allo sviluppo del lavoro, ma anche all’innovazione e le tecnologie e poi a cultura ed istruzione, come hanno confermato nei loro interventi il vicepresidente di Honduras, Samuel Armando Reyes Rendon, il ministro degli Esteri argentino, Hector Timerman, e il ministro della Scienza e della Tecnologia del Brasile, Aloizio Mercadante.


Due Paesi, questi ultimi, Argentina e Brasile, che – come è stato fatto notare – possono vantare un rapporto speciale con l’Italia, in virtù dei milioni di discendenti italiani che tengono il filo di un legame, quello con la madrepatria, che non ha eguali al mondo. Ma se “l’emigrazione italiana ha contribuito significativamente alla costruzione del mondo e dell’identità latino-americana”, ora, per il presidente dell’Iila, Federico Ortuno-Victory, “la nostra comune latinità” rappresenta un “potenziale enorme”. Italia da una parte e America Latina dall’altra non possono più attendere: “è il momento di lavorare insieme”, ha concluso, “per un mondo più stabile ed egualitario”.


“Roma città sorella di metropoli sud America”


ROMA – Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha spiegato come la capitale da sempre aspiri “al rafforzamento della collaborazione culturale con i paesi dell’America Latina”.


Vogliamo qualificare la nostra città – ha detto Alemanno dopo aver auspicato l’arrivo nella capitale della Fiaccola olimpica nel 2020 – in chiave sempre più internazionale. Roma si sente una città sorella delle grandi metropoli dell’America Latina”.