Mladic: “Estraneo a Srebrenica”,estradato all’Aia entro domani

BELGRADO – Ratko Mladic nega ogni responsabilità nella strage di Srebrenica. Stando a quanto riferito dal figlio, Darko, Mladic sostiene di non essere stato lui ad ordinare il massacro di circa 8mila musulmani. All’uscita da una visita dal padre, Darko Mladic ha riferito le parole di Mladic: “Ha salvato così tante donne, bambini e combattenti… Il suo ordine è stato di evacuare i feriti, le donne e i bambini e poi i combattenti. Chiunque abbia agito dietro le sue spalle, lui non ha avuto nulla a che vedere con questo”.

Mladic potrebbe essere trasferito all’Aja “lunedì o martedì prossimi”. A dichiararlo è Mehmet Guney, presidente in carica del Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia. “Comparirà immediatamente davanti ad un giudice”, ha aggiunto Guney citato da Sky News. Il trasferimento avverrà una volta completate le procedure mediche, amministrative e finanziarie relative alla sua estradizione. La giuria che seguirà le udienze è pronta, ha detto il giudice turco ricordando che sono stati scelti tre giudici, un tedesco, un sudafricano e un olandese. “Il processo presumibilmente durerà un anno e mezzo-due anni”, ha sottolineato.

Secondo il difensore di Mladic, Milos Saljic, le condizioni mentali del suo assistito sono notevolmente deteriorate nelle ultime 24 ore. “Non fa che parlare del fatto di recarsi in visita sulla tomba della figlia e dice che se non glielo consentiranno dovranno portargli la bara con il suo corpo”. Saljic ha confermato che intende ricorrere in appello contro l’estradizione di Mladic e intende chiedere l’istituzione di una commissione medica indipendente con il compito di visitare il suo assistito.

Ieri, intanto, misure di sicurezza extra a Belgrado per la manifestazione degli ultranazionalisti del partito radicale serbo che contestano l’arresto di Mladic considerandolo un eroe nazionale. Mladic, attraverso il suo legale, ha invitato alla calma i suoi sostenitori.

Un’altra protesta è stata organizzata a Kalinovic, città natale dell’ex comandante militare dei serbi di Bosnia Erzegovina. All’ingresso della città, i manifestanti (diverse migliaia sono scesi in piazza) avevano messo un cartello sul quale si leggeva: “Benvenuti nella città di Mladic. Siamo tutti Ratko”. Altri striscioni difendevano Mladic, “il migliore ufficiale del XXmo secolo” o “il nostro uomo migliore”.

La moglie di Mladic, intervistata dal quotidiano Vecernje Novosti, ha dichiarato che il marito ha avuto tre colpi apoplettici negli ultimi anni e che “si è scusato con noi per tutto quello che abbiamo dovuto sopportare per colpa sua. Si è scusato più volte”.