Bersani rilancia l’alternativa al governo: «E’ vento nuovo»

ROMA – ”Si sta alzando un vento nuovo”. E’ ottimista, Pier Luigi Bersani, nell’ultimo giorno di campagna elettorale per i ballottaggi.


– Milano può dare un segno importante del risveglio del Paese – dice -.


La ‘riscossa civica’ alla cui testa ha messo il suo Partito democratico, potrà essere confermata dai ballottaggi. Perchè ”i segni di questo nuovo vento ci sono dappertutto”, secondo il segretario del Pd. E domenica e lunedì ”c’è la possibilità di trasformare il vento del cambiamento in un ciclone”, gli fa eco, usando anch’egli una metafora eolica, il leader di Sel, Nichi Vendola. In modo che la realtà della vittoria del centrosinistra ai ballottaggi possa ”dire a Berlusconi che è ora di fare le valigie”.


Insieme sotto il palco di Giuliano Pisapia si ritrovano, con Bersani, i ‘big’ del centrosinistra insieme ai militanti per dare la volata al loro candidato, sulle note di cantanti e attori che vanno da Elio e le storie tese, a Daniele Silvestri, a Paolo Rossi. Una festa, che può diventare una festa ancora più grande lunedì sera, se lo spoglio consegnerà a Pisapia la poltrona che è di Letizia Moratti.


E anche, perchè no, la vittoria a Luigi De Magistris. Milano e Napoli si andrebbero così a sommare a Torino e Bologna, con un en plein delle sfide più significative di queste amministrative, insperato alla vigilia. Che si potrebbe andare a condire di successi minori come quello ad Arcore, a casa di Silvio Berlusconi, in cui Walter Veltroni mostra di credere.


”E se vincessimo anche lì? Non sarebbe anche quello ‘Il più bello spettacolo dopo il big bang’?”, scrive su Facebook. Ma non è ancora il momento della festa. Perciò i leader del centrosinistra sono stati in campo fino all’ultimo minuto utile, per spronare i loro elettori a non abbassare la guardia e conquistare gli ultimi indecisi. Bersani, da Rimini, nel cuore della sua Regione, ha detto a muso duro che ”Berlusconi è dentro una sua ossessione, è dentro un suo film e il nostro Paese, purtroppo, intanto sta andando con il pilota automatico da mesi e mesi”.


Al contrario, il Pd, che si è messo al servizio di una riscossa civica che parte dalle città, non ha mai ”caricato i toni o scelto la rissa”. E anche il centrosinistra può vantare ”una proposta molto larga, compatta e coesa”, con ”uno schieramento di centrosinistra compatto ovunque” e con la ”simpatia” riscossa nel Terzo polo. Ballottaggi e referendum potranno far compiere un nuovo passo ”oltre la fase del berlusconismo”, ha detto intanto da Venezia il capogruppo alla Camera Dario Franceschini. Concorda, seppur con accenti diversi, il leader Idv Antonio Di Pietro:


– Basterà il voto nei referendum per ribadire a Berlusconi quello che gli italiani vogliono e che lui non vuol capire: fuori dai piedi!.