Economia, Tremonti: «Dobbiamo fare di più»

ROMA – ”L’Italia ha dei numeri di crescita”, dice il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.


– Certo cresciamo meno della Germania, che però 5 anni fa andava meno forte dell’Italia. Noi dobbiamo fare di più. Mentre rispetto a Inghilterra e Francia i nostro numeri sono più o meno uguali.


Un quadro di fiducia, quello descritto da Tremonti. Che avverte: quelli che dicono cose diverse sono ”detrattori non del Governo ma dell’Italia”.


Siamo fuori dalla crisi? Tremonti ribadisce l’imprevedibilità dello scenario economico internazionale, ma, dice, ”noi sappiamo che cosa dobbiamo fare: essere tranquilli, forti e andare avanti”. Dopo un intervento del governo che ”non èstato solo ragioneria”, non solo tenuta dei conti ma anche ”coesione sociale”. Per il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che commenta così le stime Istat sulla crescita nel primo trimestre dell’anno, ”la modesta crescita del Pil è in linea con le previsioni, sconta l’accentuata ricostituzione delle scorte nei magazzini dell’ultima parte dell’anno trascorso, non risente ovviamente dei provvedimenti varati nei giorni scorsi per accelerare l’incremento della produzione e del lavoro”.


Dai dati sul Pil emerge ”che il Paese è fermo e che solo l’agricoltura cresce”, rileva il ministro delle Politiche agricole, Saverio Romano, sottolinando le ”enormi opportunita”’ ma anche le ”criticità” del settore. Che mostra vitalità, ma richiede anche impegno sui nodi da sciogliere, come ricordano gli agricoltori di Coldiretti e Cia. L’ex presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, avverte:


– Inutile ripetere sempre le stesse cose: questi numeri di crescita minimale, inferiori agli altri Paesi europei, dimostrano che oltre a una doverosa politica di bilancio ci vuole una coraggiosa politica economica che non c’è.


Per Confcommercio ”si ‘sgonfia’ la ripresa”: le stime Istat confermano i ”timori sull’esaurirsi della fase di ripresa dell’economia italiana”. Per il Codacons l’Italia è ”più lenta di una lumaca, la maglia nera d’Europa”.


– Un Paese come il nostro ha la possibilità di crescere – dice il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera: ma ci sono ostacoli da eliminare, come il fatto che ”per prendere decisioni servono anni”.


E dal fronte sindacale il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, punta il dito contro il clima di conflitto nel Paese:


– Bando ai litigi inutili, vanno trovati tutti gli elementi di cooperazione.


Per il leader dell’Ugl Giovanni Centrella ”anche se incoraggiante, l’andamento del Pil non basta: servono ancora cautela e tante riforme affinchè l’Italia esca dal pantano della crisi”. Tra i commenti dalla politica, per il responsabile economia del Pd, Stefano Fassina ”l’Italia continua a perdere colpi”, ed anche perchè ”non fa le riforme necessarie”. Mentre dall’Idv, Antonio Borghesi chiede al Governo che ”smetta di dire frottole” e vari ”un piano concreto per la crescita”.