Solo in Italia cresce la spesa per il ristorante: 13,6%

ROMA – Anche in tempi di crisi l’italiano non rinuncia alla colazione al bar o alla pizza con gli amici e proprio il Bel Paese è il re dei consumi fuori casa in un’Europa che invece sceglie la strada più economica del consumo dentro casa.

E mentre i consumi fuori casa sono stabili o in contrazione nei maggiori Paesi Ue negli ultimi dieci anni, l’Italia allarga la borsa, passando da 0,44 a 0,50 euro (+13,6%) nella spesa a bar e ristoranti rispetto ad ogni euro speso in consumi alimentari domestici.

E’ quanto emerge da una ricerca di Fipe-Confcommercio su ‘Europa al Ristorante’ presentata oggi al Salone alimentare ‘Sapore’ che si e’ aperto oggi a RiminiFiera. Nell’aumento pari a 21 miliardi di euro dei consumi fuori casa in dieci anni – segnala la ricerca -, l’Italia ha fatto la parte del leone contribuendo con un 98,2%, contro una media Ue del 25,6%.

Molto di piu’ sono cresciuti in Europa i consumi alimentari in casa, pari a 37 miliardi, perche’ in genere – sottolinea la Fipe – a causa della crisi si sta registrando, anche nei Paesi economicamente piu’ forti, un deciso rallentamento dei consumi al bar e ristoranti. I consumi alimentari – aggiunge la Fipe – restano una voce di spesa di primaria importanza nella Ue: valgono 882 miliardi di euro correnti, pari al 13,1% della domanda complessiva. Soltanto per l’abitazione gli europei spendono di piu’.

Se includiamo nella spesa alimentare anche la quota destinata ai consumi fuori casa, pari a 468 miliardi di euro, l’alimentare rappresenta un quinto del budget complessivo di spesa dei cittadini europei.