L’arredamento nella Grande Mela con l’Italian Design Street Walking

Sulla scia dei successi ottenuti quest’anno per le iniziative organizzate dall’Istituto nazionale per il Commercio Estero d’intesa con Federlegno e Cosmit nel campo del design e dell’arredamento, l’attività dell’Ice prosegue ora a New York con Italian Design Street Walking. “Dopo ‘La Settimana Italiana del Design e dell’Architettura’ tenutasi a Shanghai a settembre – ha ricordato il presidente dell’Ice Umberto Vattani – e dopo la mostra ‘L’Italia delle Città’, tenutasi nel Padiglione Italia all’Expo di Shanghai e il successo di Crocus Mosca – la più grande fiera estera dedicata all’arredamento – l’Istituto è nuovamente presente nella Grande Mela, per la promozione di un fondamentale settore della nostra economia. Per tale azione promozionale – ha aggiunto Vattani – l’Ufficio Ice di New York si è adoperato nella ricerca dei luoghi e delle formule più idonei a fare da cornice a questo grande evento”.

Italian Design Street Walking è dedicata al design italiano degli ultimi 50 anni ed anche al 50esimo anniversario de “I Saloni Milano”. La manifestazione è stata inaugurata presso lo Showroom Scavolini, il più grande di New York dedicato alle cucine, e vedrà il coinvolgimento di altri 19 showroom in un percorso ideale che unisce le strade del design italiano di New York. Fino all’8 gennaio 2011, presso i punti vendita di Artemide, B&B Italia, Boffi, Cesana, Fontana Arte, Flos, Flou, Poltrona Frau, Giorgetti, Glas Italia, Kartell, La Murrina, Lualdi, Luce Plan, Matteograssi, Molteni & C., Dada, Pedini, Poliform Varenna, Scavolini e Tre P & Tre Più, avrà luogo una presentazione di nuovi prodotti con ospiti d’eccezione, dove si potrà acquistare a prezzi scontati, visitare mostre aziendali e degustare prodotti di alta qualità tipici della gastronomia italiana.

“Nei primi nove mesi dell’anno, l’export italiano del settore arredo è cresciuto del 3% rispetto allo stesso periodo del 2009 – ha sottolineato il presidente Vattani -. La promozione dell’Ice agirà da volano per un’accelerazione delle nostre esportazioni. Nel momento dell’anno in cui si concentra la maggior parte dei consumi statunitensi, lo sforzo promozionale messo in campo dall’Ice contribuirà ad aumentare l’affluenza del pubblico americano negli showroom, dove trovare, oltre ad offerte irripetibili su prodotti unici, anche l’atmosfera e l’accoglienza tipica italiana nel periodo delle festività natalizie. Gli oggetti di arredamento e gli articoli di illuminazione made in Italy – ha proseguito Vattani – troveranno sempre più spazio, oltre che nei progetti di architetti e di interior designer per le residenze private di pregio, anche all’interno dei piani di ristrutturazione dei grandi alberghi che, nel periodo attuale di crisi economica, stanno puntando ad un’offerta maggiormente personalizzata e qualitativamente diretta ad un pubblico sempre più esigente”.

Due eventi culturali d’eccezione che hanno l’obiettivo di enfatizzare le creazioni e le realizzazioni di 50 anni di design italiano Perchance to Dream, istallazione curata da Robert Wilson e volta ad enfatizzare le creazioni e le realizzazioni di 50 anni di design italiano, e la rivisitazione dell’Ultima cena di Leonardo da Vinci da parte del maestro Peter Greenaway. Nel corso del suo intervento, Vattani ha inoltre ripercorso l’origine e l’evoluzione del concetto di made in Italy e come questo oggi stia ad indicare non soltanto l’origine di un prodotto ma un sinonimo di eleganza, gusto e classe. “Da una ricerca condotta dall’Istituto nazionale per il Commercio Estero – ha spiegato Vattani – insieme ad Arca, la famosa rivista italiana di architettura, emerge che tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 numerose mostre sono state organizzate da Ice e Domus. Grazie a queste mostre, Losanna, Rotterdam, Londra, Parigi e poi New York hanno potuto ammirare molti oggetti di uso quotidiano (mobili, lampade, posate e porcellane) selezionati per la qualità del design e isolati dal loro contesto abituale. Sono stati esposti come oggetti cult. Si è così iniziato ad usare il termine ‘made in Italy’ con un’accezione diversa da quella comunemente attribuitagli fino ad allora.

Le citazioni di questo termine nelle riviste e nei giornali sono andate aumentando sempre più rapidamente, da poche centinaia alla fine degli anni ‘50 a 30mila, 50mila e oltre 100mila. Oggi – prosegue Vattani – questa espressione è nota a livello mondiale e viene applicata a tutto ciò che è prodotto in Italia nel campo del design, della moda e dell’arredamento come sinonimo di gusto, classe ed eccellenza”.