D’accordo con il no del premier alle elezioni

ROMA – “Allusive e non sempre garbate”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano valuta le polemiche indirizzate negli ultimi tempi verso il Quirinale. Lo fa, da Salerno, ribadendo la sua contrarietà alle elezioni anticipate e il suo sollievo per l’ultima evoluzione politica che sembra evitare una traumatica interruzione della legislatura. ‘’Si sono succeduti per settimane, ogni giorno – lamenta Napolitano – interventi in allusiva polemica, allusiva e non sempre garbata, nei miei confronti’’ con i quali ‘’mi si è premurosamente spiegato – sottolinea con fine ironia – come il ricorso al popolo, ovvero alle urne, sia il sale della democrazia e il balsamo per tutte le sue febbri. E si è mostrato stupore per il fatto che il presidente della Repubblica non apparisse pronto, con la penna in mano, a firmare un decreto di scioglimento delle Camere’’.


Stigmatizza Napolitano: ‘’Veniva così trascurato il ‘particolare’ che la vita di un Paese democratico e delle sue istituzioni elettive, nelle quali si esprime la volontà popolare, deve essere ordinata secondo regole, per potersi svolgere in modo fecondo e produrre i risultati attesi’’. Tra queste regole, ricorda, ‘’vi è in ogni Paese democratico quella di una durata prestabilita delle legislature parlamentari per il tempo considerato necessario, che nella Costituzione italiana è 5 anni, a cercare e a definire soluzioni anche per problemi complessi e di non breve periodo’’. Di qui, sottolinea Napolitano, ‘’il valore della stabilità politico-istituzionale’’ per ‘’consentire il pieno e normale svolgimento delle legislature’’.


Proprio per questa esigenza, dal Quirinale sale ‘’l’apprezzamento per le impegnative valutazioni espresse dal presidente Berlusconi in ordine alla prosecuzione e al rilancio dell’attività di governo e parlamentare. Lo dico – aggiunge Napolitano – senza tornare su altri aspetti delle polemiche agostane, come quelli relativi al modo di intendere certe prerogative del capo dello Stato, quali prescritte dalla Costituzione’’.
Per il presidente della Repubblica, ‘’quello che davvero conta è andare verso una stagione di più lungimirante e produttivo confronto sulle grandi questioni sociali e di sviluppo futuro dell’Italia’’. A conclusione di quelle che definisce come ‘’considerazioni generali di carattere politico-istituzionale’’, Napolitano lancia un’esortazione valida per tutti i livelli di governo, da quello nazionale a quelli locali: ‘’Abbiamo bisogno di uno spirito di cooperazione istituzionale’’.


Un’esortazione e un monito alle istituzioni nazionali e locali arriva anche sul federalismo: ‘’Bloccare penose dispute contabili e recriminazioni sul dare e sull’avere tra il Nord e il Sud’’. Dopo aver ricordato le analisi della Banca d’Italia, le elaborazioni Svimez e il rapporto sugli interventi nelle aree sottosviluppate presentato dal ministero per gli affari regionali, il capo dello Stato indica l’esigenza di ‘’partire da questi dati per una discussione non viziata da contrapposizioni polemiche e non condizionata da accuse perentorie e da invettive come quelle recentemente risuonate’’.