Gheddafi è partito, rimane la polemica

Muammar Gheddafi ha lasciato l’Italia dopo una visita di 48 ore carica di polemiche. L’aereo del leader libico, che indossava una camicia sahariana marrone, è ripartito da Ciampino poco prima delle 13. Un duro attacco agli atteggiamenti del colonnello è stato sferrato da Avvenire. In un editoriale il direttore del quotidiano dei vescovi, Marco Tarquinio, ha parlato di un “avvenimento con aspetti sostanziali e circostanze, per così dire, volutamente folkloristiche” e “momenti urtanti”.

In particolare l’incontro con le hostess e le conversioni all’Islam vengono definiti “un’incresciosa messa in scena ” e “un boomerang, una dimostrazione di quanto possano confondersi persino in certo Islam giudicato non (più) estremista piano politico e piano religioso”.

In un articolo sulla “Stampa”, Maurizio Lupi e Mario Mauro, deputato ed europarlamentare dell’area cattolica del Pdl, hanno chiesto di “non offrire più palcoscenici” a Gheddafi, affermando che le sue frasi “sono gravi proprio perché non ne capiamo la gravità”. Critica anche Giovanna Ortu, presidente dell’Associazione dei rimpatriati italiani dalla Libia: “Di noi non si parla mai, si citano il fascismo e i suoi mali per esaltare il nuovo trattato. Neanche ieri (lunedì, ndr), dopo il discorso di mezz’ora tenuto da Gheddafi, il Governo ha ricordato che la presenza italiana in Libia risale ai nostri avi, nessuno ha citato il patrimonio architettonico considerevole che abbiamo lasciato e nemmeno i danni di guerra ripagati”. La cena alla caserma dei Carabinieri Salvo d’Acquisto per celebrare il secondo anniversario del Trattato di amicizia italo-libico si è conclusa a notte fonda.

Gheddafi ha lasciato il tavolo d’onore intorno alle due e il premier Silvio Berlusconi, è rimasto ancora per un’ora, cantando per gli ospiti una canzone in francese. Dalla
Commissione europea è venuto un “no comment” alle dichiarazioni di Gheddafi che aveva chiesto all’Ue 5 miliardi di euro l’anno per scongiurare il rischio di massicce immigrazioni dall’Africa. “Restiamo
convinti che con il dialogo e la cooperazione può migliorare la collaborazione con le autorità libiche in tema
di lotta all’immigrazione clandestina”, si è limitato ad affermare un portavoce.