Buffon, la palla è rotonda…ma così è troppo

“Mi sono accorto dal primo giorno che questo Jabulani non andava: il Mondiale raggruppa il meglio del calcio planetario, ai campioni bisogna dare qualcosa di decente. E il nuovo pallone non è decente”, ha detto il portiere dell’Italia. “Mi hanno chiesto di dare una mano, di cavalcare l’onda: ma io non cavalco l’onda, sono davvero convinto che sia un problema – ha aggiunto Buffon – Non è un danno solo per i portieri, anche per gli altri ruoli. È vero che di solito ci si abitua, ma in questo caso a ogni tocco è un’incognita, la traiettoria è assolutamente imprevedibile. Un giocatore come Pirlo se sbaglia un passaggio lo fa di 10 centimetri: con questo pallone rischia di sbagliarlo di tre metri”. Poi l’affondo finale: “Si parla tanto di stadi, di strutture, di tv. E così ci facciamo tutti belli. Ma prima ci dovremmo preoccupare dei palloni, degli scarpini, delle divise da gioco. Non è così, e allora questo calcio ha qualcosa che non va alla base”.

Ma per il portiere della Nazionale ci sono anche discorsi più seri: Buffon in Sudafrica sarà infatti ambasciatore di pace, e contro la violenza.

Il numero uno della Juventus, è stato annunciato ieri nel corso di una conferenza stampa di presentazione di una sua scultura anti violenza giovanile, ”incontrerà l’ex presidente e premio Nobel sudafricano nei prossimi giorni, per parlare di pace”.

”Di sogni, da calciatore, ne ho raggiunti tanti. Ma questo è il più grande come uomo – ha detto il
portiere azzurro -. Mandela ha cambiato la storia di un Paese e di tutta l’Africa”.