Eredità Agnelli, il fisco indaga

Roma – L’Agenzia delle Entrate ha avviato un’inchiesta sull’eredità contesa di Gianni Agnelli. A rivelarlo, nell’edizione delle 20, il Tg5 diretto da Clemente Mimun. Stando al Tg5, a determinare l’apertura dell’inchiesta è stata l’azione legale avviata dalla figlia dell’Avvocato, Margherita, nei confronti dei gestori del patrimonio del padre e di conseguenza contro la madre, Marella Agnelli.


La somma finita nel mirino del fisco sarebbe vicina ai due miliardi di euro e si troverebbe in Svizzera e non sarebbe mai stata dichiarata al fisco. Più precisamente si tratta, afferma il Tg5, di un tesoro valutato intorno a 1 miliardo e 950 milioni di euro. Calcolato partendo da una valutazione della rivista Forbes, che attribuiva già nel 1990 all’Avvocato un miliardo e 700 milioni di dollari. Si sarebbe inoltre tenuto conto dei movimenti positivi della borsa e anche di due drammatici eventi: il crollo della bolla internet e l’attacco alle Torri Gemelle del 2001.


Lo Stato, attraverso la lente di ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate, ha deciso di vederci chiaro e dopo la causa legale di Margherita Agnelli sta approfondendo le origini delle attività e dei passaggi di mano successivi alla scomparsa dell’Avvocato. E questo perché il patrimonio, a chiunque sia destinato – sottolinea il Tg5 – è comunque all’estero e soprattutto non è mai stato dichiarato al Fisco.


Ma c’è di più. Sulla base delle disposizioni del recente decreto anticrisi, applicando le nuove norme, gli eredi potrebbero dover pagare tra imposte, sanzioni ed interessi un importo addirittura superiore a quello del capitale conteso. E in questo caso, tra i litiganti a godere sarebbe un terzo soggetto, il Fisco.


Nel servizio del Tg5 si ripercorrono le fasi della battaglia legale intrapresa da Margherita Agnelli. Quando fu annunciata la causa la notizia finì in prima pagina sul Wall Street Journal e tra corsi e ricorsi la causa approdò finalmente a Torino il 10 gennaio 2008. Quel giorno, ricorda il Tg5, Margherita confidò:


– C’è qualcuno che ha tolto dei personaggi da questa piece di teatro. Li ha cancellati, sepolti. Sono uscita di scena il 24 gennaio di 5 anni fa quando mio padre morì.


Non solo. Dopo che i suoi avvocati incominciarono a incontrare la controparte, Margherita disse:


– Non resterò prigioniera di questa storia. Ho fatto quel che dovevo per riportare la pace in famiglia. E’ stato doloroso, ora vada come vada.


Nel frattempo a Roma si inaugurava una grande mostra sul secolo dell’Avvocato. La rabbia di Margherita, riferisce il Tg5, è così grande da farle sospettare che il giorno dell’inaugurazione dell’evento sia stato scelto in concomitanza non casuale con l’avvio della causa in un’aula giudiziaria.