Dal Comites di Caracas le proposte di riforma di Comites e Cgie

CARACAS – Il Comites di Caracas, con un messaggio firmato dal presidente Michele Buscemi e dal responsabile della Commissione riforme Vitaliano Vita, ha inviato una sua proposta di riforma di Comites e Cgie in vista della riunione mondiale degli Intercomites convocata ieri a Roma.


Il Comites sollecita in questo modo i partecipanti dell’incontro a discutere dei suggerimenti contenuti nella sua proposta per il cui sviluppo a Caracas è stata costituita una Commissione ad hoc. Introduce gli elementi di riforma di Comites e Cgie una riflessione sulla modalità di voto degli italiani all’estero “per assicurare ai cittadini di poter manifestare la propria volontà – si legge nel messaggio – e scongiurare i brogli elettorali”. Si tratta di restituire al voto dei connazionali nel mondo “il prestigio che meritano e quindi credibilità e attendibilità”.


Le proposte su questo punto prescrivono il voto nelle sedi predisposte dai consolati in loco – e per corrispondenza nel caso di cittadini disabili o troppo distanti dal seggio – attraverso l’utilizzazione della tessera elettorale per l’identificazione del titolare avente diritto. L’uso della tessera consente anche l’apposizione del timbro per l’avvenuta votazione, che impedisce il ripetersi delle operazioni di voto per il medesima tornata consultiva.


Per quanto concerne la riforma degli organismi di rappresentanza, la proposta avanzata prevede la sostituzione del Cgie con un Consiglio Continentale Intercomites (CCI), “organismo della ripartizione territoriale – recita l’articolo suggerito – eletto dei membri elettivi del Comites”, a cui le problematiche della collettività in loco devono essere sottoposte dal Comites stesso affinché il Consiglio possa farne invio alle rappresentanze parlamentari.


I Consigli previsti sono in tutto 3 – uno per l’Europa e l’Africa, uno per l’America centrale, settentrionale e l’Oceania e il terzo per l’America meridionale –  per un totale di 50 delegati eletti ogni 2 anni “riconfermati o revocati nel corso del mandato, – si legge nella proposta – a giudizio insindacabile della maggioranza del Comites che li ha delegati, qualora circostanze particolari lo richiedano”. Tra le modifiche previste, anche l’istituzione di un Consiglio consultivo del CCI “composto da 29 delegati designati dalla CNE(Consulta Nazionale dell’Emigrazione) scelti tra i rappresentanti delle Regioni, dei partiti politici presenti in Parlamento e dei patronati che hanno il maggior numero di sedi all’estero”.


Previste infine riunioni mondiali del CCI con i delegati della ripartizioni, i parlamentari eletti all’estero e il Consiglio consultivo per “esaminare problemi emergenti e strategie da seguire per la tutela degli interessi degli italiani nel mondo”.