Ancelotti, Van Basten? Deve apettare


ROMA, – Il Milan è tornato a volare, ma su Carlo Ancelotti aleggia già chi raccoglierà in futuro il suo testimone. A due giorni dalla vittoria contro la Juve e alla vigilia dell’impegno di Champions League contro il Psv Eindhoven, il tecnico rossonero raccoglie le parole del presidente Silvio Berlusconi che pensando al futuro rossonero ha fatto il nome di Van Basten, ma si gode il successo di sabato che ha permesso alla sua squadra di ridurre a due punti lo svantaggio sulla capolista.


Il futuro invece, e soprattutto i possibili sostituti possono attendere. “Non sto a pensare che resterò a vita nel Milan, anche se mi piacerebbe – ha detto il tecnico rossonero ospite di Radio Anch’io Lo Sport – Parlare del futuro è normale e per il futuro del Milan ci sono diverse opzioni, ma tutti devono aspettare ancora un po’”. Anche Van Basten che “certo è stata una bandiera del Milan – continua Ancelotti, al suo quarto anno alla guida dei rossoneri – Ma la squadra in cui ho giocato io ha prodotto tanti allenatori, penso a Tassotti, Baresi, Rijkaard. Ma devono aspettare…”. Il premier però è stato buono con i voti al gruppo. “Se il presidente mi ha dato 8 devo brindare… – sorride Ancelotti – A scuola non andavo tanto bene e quando prendevo un voto così era festa”.


Ancelotti rivela comunque che con Berlusconi “parliamo spesso, in questo periodo vuole sapere come stanno i giocatori”. Se il futuro deve ancora essere scritto, il presente è il Milan ritrovato, dopo un avvio di stagione non all’altezza. “Quello di sabato è stato un Milan diverso, molto più concreto, deciso ed erano le armi migliori per affrontare una squadra come la Juve – prosegue – La chiave della partita è stato l’aspetto mentale-agonistico: il Milan ha tantissimi pregi, ma anche diversi difetti e su questi contro la Juve abbiamo lavorato.


Il terreno dell’aggressività che non ci è congeniale e invece ci è riuscito benissimo. Ci è andata bene, perché affrontare la Juve sul terreno agonistico non è facile”.


La partenza quest’anno non era stata brillante. “Non siamo partiti benissimo, forse un po’ sbandati dal finale di stagione scorso – spiega Ancelotti – un po’ lenti. Con la partita di sabato però ho detto ai giocatori che si sono presi una grande responsabilità, perché non sarà facile giocare sempre come sabato”.


La determinazione in campo ha il volto di Rino Gattuso, riportato alla calma anche dal capitano Paolo Maldini. “Il Milan è stato cattivo in maniera sportiva – dice – non penso poi che ci sia stata cattiveria nei comportamenti di Gattuso: lui entra sul pallone, poi alla fine si è lasciato andare alle proteste. E ha fatto bene Maldini a calmarlo, perché stava esagerando e lui stesso lo ha ringraziato”. Capello dopo la prima sconfitta della Juve in campionato ha elogiato la sua squadra. “Un allenatore deve stare attento a quello che dice e Capello dal punto di vista psicologico è stato bravo, perché non ha parlato della sconfitta, ma della prestazione. Devono giocare tante partite e ha fatto bene così” dice Ancelotti. Una parola anche sulla Fiorentina di Cesare Prandelli: “Cresce molto bene, c’é grande carica nell’ambiente e poi ha un allenatore molto preparato, che lavora con molta tranquillità e chiarezza.


E in più hanno il capocannoniere che é una spinta in più”. Quanto al mercato rossonero, il tecnico conferma la linea di Berlusconi: per Antonio Cassano porte chiuse. “L’operazione Cassano il Milan non la farà. Abbiamo investito su Gilardino”. Sul Pallone d’oro si riapre il discorso per Maldini anche se Ancelotti sottolinea che il difensore “é penalizzato dal ruolo. Ma lui è un esempio positivo per questo ambiente, anche se non sarebbe un premio alla carriera perché Paolo è ancora uno dei migliori difensori al mondo. Ma il premio lo daranno a Ronaldinho, Gerrard…”. Oggi il Milan torna in campo per la Champions contro il Psv, ancora con il dubbio Shevcenko. “Non è ancora pronto – dice Ancelotti – ha il dolore al piede e proverà stasera con la squadra l’allenamento di rifinitura. Qualche possibilità che sia disponibile c’é”.