Germania, caos dopo le elezioni Vince Merkel, ma senza maggioranza


BERLINO – Elezioni in Germania, Angela Merkel ha vinto ma ha perso al tempo stesso: la sfidante cristiano democratica ha in effetti ricevuto il mandato degli elettori di dare vita a un nuovo governo ma la coalizione che potrà formare non è quella che lei sperava. Secondo le ultime proiezioni, l’Unione Cdu-Csu (centrodestra) ha preso attorno al 36% (rispetto al 38,5% nel 2002) confermandosi, pur se indebolita, come la prima forza del paese. I liberali (Fdp), alleato di preferenza della Merkel, raggiungono un risultato sensazionale attorno al 10% (7,4% nel 2002). Ma assieme i due partiti non sembrano avere i numeri sufficienti per governare. Il partito socialdemocratico del cancelliere Gerhard Schroeder perde rispetto a tre anni fa, e segna il risultato peggiore da 50 anni, ma tiene rispetto ai sondaggi degli ultimi giorni: è indicato sopra il 33%, contro il 38,5% nel 2002. I verdi tengono con un risultato sopra l’8% (8,6% nel 2002) e il nuovo Partito della Sinistra, la «scommessa» rivelatasi più che vincente dell’ex «numero due» di Schroeder, Oskar Lafontaine, si attesta pure attorno all’8%.


A 15 anni dall’unificazione, la Merkel, donna e tedesca dell’est, ha la possibilità di diventare la prima cancelliera nella storia della Bundesrepublik. Il suo obbiettivo di una coalizione con i liberali è molto probabilmente sfumato ma le rimangono altre opzioni: una grande coalizione con la Spd, che in campagna elettorale aveva sempre respinto, e, teoricamente, una con liberali e verdi. In dichiarazioni rese subito dopo il voto, ha detto che sonderà possibili alleanze parlando con tutti i partiti, tranne uno: il Partito della Sinistra, composto di ex comunisti della Ddr e di frustrati della Spd. «Noi abbiamo chia-ramente ricevuto il mandato dagli elettori» ha detto la Merkel, che comunque non ha nascosto che si attendeva un «risultato migliore». Le ha risposto il cancelliere uscente Schroeder: escludo si arrivi a una grande coalizione a guida Merkel, una tale alleanza avrebbe me come leader. Insomma, «stabilità», in questo momento, sembra una parola difficile da pronunciare in Germania.