Verso la riunione continentale


Nel corso dell’ultima riunione realizzata dal CGIE i nostri rappre-sentanti, Ugo Di Martino, Michele Coletta e Nello Collevecchio hanno portato avanti problematiche di diverso tipo che preoccupano la nostra collettività ma che sono anche temi prio-ritari negli altri paesi. Ugo Di Martino, in qualità di membro del Consiglio di Presidenza, Mi-chele Coletta come segretario della Commissione di Assistenza e Sicurezza e Nello Collevec-chio all’interno della Commis-sione Stato-Regioni, Province Autonome hanno fatto sentire la loro voce affinchè si chiariscano nodi come quello dell’anagrafe, si accelleri l’approvazione del-l’assegno di solidarietà e si ripristini l’aiuto ad istituzioni come il Comitas e il Coasit, fon-damentali per i connazionali meno fortunati. Allo stesso tempo si è messo l’accento sulla ne-cessità di promuovere un rapporto più dinamico, moderno e posi-tivo tra le regioni e i corregionali residenti all’estero.


La riunione della conferenza Stato, Regioni, Province Auto-nome è stata molto positiva in questo senso perchè ha gettato le basi di un lavoro che si prevede lungo e che coinvolgerà il mondo associativo, i giovani, le consulte dell’emigrazione.


Si è deciso, su suggerimento proprio di Collevecchio, di consi-derare uno degli elementi ispi-ratori delle nuove politiche degli enti territoriali a favore degli italiani all’estero la solidarietà verso i paesi colpiti da emergenze economiche e sociali.


In previsione della prossima riunione continentale, che si svolgerà a Lima a fine aprile, Di Martino ha sottolineato che i temi considerati prioritari dai nostri tre rappresentanti, temi per i quali, ciascuno all’interno della sua commissione sta lavorando, sono i seguenti:



 CITTADINANZA


 


Una delle maggiori richieste avanzate della nostra Comunità è quella della cittadinanza. Molti sono i disegni di legge presentati al Parlamento italiano dai quali emerge il desiderio di un certo numero di connazionali, che vi-vendo all’estero non hanno potuto, nei tempi previsti dalla legge n. 91 del 1992, di riacquis-tare la cittadinanza italiana.


Proprio dall’indagine conosci-tiva della 1ª Commissione del Senato è emersa l’attualità e l’urgenza del problema, per la soluzione del quale si propone la riapertura, in tempi brevi al fine di consentire il diritto di voto per il 2006 di quanto previsto dall’articolo 17 della citata lgge n. 91 del 1992.



ANAGRAFE


ELEZIONI POLITICHE


 


Dall’aggiornamento dell’ana-grafe dipende in larga misura il successo vero dell’esercizio in loco del diritto di voto. Il com-pletamento e l’aggiornamento dell’anagrafe consolare, il lavoro di trasmissione dei dati ai Comuni, la verifica ed il moni-toraggio del lavoro svolti dai comuni sono obiettivi, in larga misura, ancora da realizzare.


Per rispondere efficacemente all’appuntamento elettorale sarà necessario l’istituzione di appo-siti uffici elettorali presso i con-solati che dovranno garantire il regolare funzionamento delle procedure elettorali.


I documenti riguardanti l’acqui-sizione della cittadinanza ita-liana iure sanguinis dovranno essere trasmessi ai comuni ita-liani di iscrizione AIRE per la relativa iscrizione alle liste prima della data delle elezioni, nei tempi stabiliti dalla vigente leg-ge elettorale affinchè sia loro permesso di esercitare il diritto di voto.


La carenza di personale di ruolo, il mancato rinnovo dei contratti locali, ha rallentato il servizio consolare verso i nostri conna-zionali, servizio che (è bene ricor-dare) il cittadino residente all’es-tero paga attraverso i diritti con-solari. Questi ultimi versati al Ministero del Tesoro italiano ed in parte rassegnati al Ministero degli Esteri, dovrebbero essere destinati in maggiore quantità alle Rappresentanze consolari per il potenziamento del perso-nale di ruolo e locale.



ASSISTENZA


 


Assegno sociale o di solidarietà. Buona parte degli anziani, cittadini italiani nati in Italia, vivono gli ultimi anni tra ris-trettezze economiche, decaden-za, e paura di essere vittime di una delinquenza agguerrita. Sono anziani che affidano le loro speranze ai rappresentanti della comunità chiedendo soprattutto assistenza diretta e sanitaria. I fondi stanziati dal MAE non sono sufficienti per colmare tante necessità e ogni anno, è neces-sario mobilitarsi, reclamare, chie-dere, supplicare, perché i fondi non siano decurtati. Una solu-zione definitiva sarebbe: l’isti-tuzione del cosiddetto assegno sociale. Si tratterebbe di un con-tributo destinato agli anziani che lo stesso Istituto di Previdenza ha confermato possibile senza met-tere a rischio i bilanci dell’Isti-tuto. Il numero delle persone che ne dovrebbero beneficiare in Venezuela non supererebbe il migliaio. Le richieste di assis-tenza però non sono inoltrate solo dagli anziani. È sempre più numerosa la richiesta di assis-tenza da parte dei giovani, con famiglia a carico, che hanno perduto il lavoro e chiedono l’intervento dell’Italia. Per questa fascia della popolazione, in prevalenza italo-venezuelana, sarebbe opportuno favorire la nascita di micro imprese sia attraverso l’intervento delle Re-gioni che delle società italiane eventualmente interessate al mer-cato venezuelano. Un ulteriore intervento assistenziale potrebbe essere quello di concedere un prestito «prestito d’onore», pren-dendo come esempio la legge n. 608 del 28 Novembre 1996, per incentivare i giovani all’impren-ditoria.