Un caloroso omaggio dai Molisani di Aragua


MARACAY- Un folto gruppo di connazionali, in maggioranza molisani, si sono riuniti nella Casa d’Italia di Maracay per offrire un riconoscimento al corregionale Michele Castelli che ha recentemente pubblicato il nuovo libro: “Cuentos de emigrante”. E così dopo la presentazione fatta nel Centro Italiano Venezolano di Caracas, il libro di Castelli è stato motivo di analisi, riflessione, approfondimento, nella Casa d’Italia di Maracay. I ricordi dell’autore, le storie romanzate raccolte tra i tanti personaggi della nostra collettività, si sono mescolati con i ricordi e le esperienze degli invitati. L’incontro è stato denominato “Serata culturale molisana” perchè, ha spiegato Andrea Iosue, nonostante le radici contadine di gran parte dei connazionali emigrati da quella regione, “siamo amanti della cultura, di quella cultura che eleva lo spirito, di quella cultura che infonde sentimenti di giutizia e solidarietá. Di quella cultura che fa sognare!”


Iosue ha ricordato che il Molise é la piú giovane regione d’Italia e la piú piccola delle regioni meridionali. La sua superficie di 4438 Km2 rappresenta solo l’1,5% del totale nazionale. La Regione comprende 2 provincie: Campobasso, il capoluogo, ed Isernia che dal 1970 costituisce la seconda provincia del Molise. Secondo il censimento del 1996 la popolazione residente in Molise ammonta a 330.000. Secondo stime attendibili piú di 700.000 sono sparsi nel mondo. L’illustre scrittore molisano, Francesco Iovine, cosi definisce il Molise: “Il 90% dei 136 comuni che lo costituiscono sorgono dai 400 ai 1000 metri sul livello del mare, possiede una terra aspra e grigia, monti scorticati dalle frane, terre avare, che il lavoro dei contadini molto di rado riesce a rendere tanto produttive da sollevarli dalla secolare miseria”.


Tornando al libro di Castelli, Iosue ha ricordato le parole dell’autore che nella prefazione ha scritto, tra l’altro: “Envidiaba a los hijos de los terratenientes cuando llegaban (a Santa Croce) de las grandes ciudades para llevarse las cosechas rociadas con el sudor de los campesinos de mi pueblo”


Commosso Andrea Iosue comenta. “E qui prosa e poesia si fondono. Sono sentimenti che scaturiscono dal cuore, dall’anima!”


Erano anni duri, quelli per l’Italia contadina, tempi in cui come ha ricordato Iosue i latifondisti non erano ancora stati sconfitti.


Ha poi aggiunto: “Sono convinto che Michele Castelli é un lavoratore della mente a tempo completo. Si deduce dalla sua produzione letteraria. Giorgio Amendola nel suo bel libro “Una scelta di vita”, racconta che Benedetto Croce, il grande filosofo italiano, trascorreva 14 ore al giorno rinchiuso nel suo studio, con alcune brevi interruzioni per andare, acompagnato dal suo fedelissimo cane al bar piu vicino a bere un caffé.


Ebbene ho fondate ragioni per credere che il prof. Castelli sia molto disciplinato e che trascorra molte ore nel suo studio. D’altra parte sono convinto, che il superamento della mediocritá, l’affermazione in una qualsiasi attivitá, dipende, in gran parte, dalla dedicazione, dalla forza con cui si crede in quello che si fa e anche dalla costanza con cui si perseguono certi obiettivi. Queste sono, a mio parere, le caratteristiche della personalitá di Castelli che i nostri giovani dovrebbero imitare”.


Iosue dopo aver ricordato il precedente libro di Castelli “Cuentos de mi vida” ha concluso esprimendo l’orgoglio suo e dei corregionali del Venezuela per l’amicizia di una persona che onora l’intera comunità.