Rossoneri col minimo sforzo, espulsi Panucci e Totti


ROMA-

Con il minimo sforzo, quasi per forza di inerzia, il Milan calpesta all’Olimpico i resti della Roma, avversaria scudetto l’anno scorso, pallida comprimaria in crisi depressiva ora. Ancelotti si frega le mani soddisfatto: un primo tempo di studio, una marcia in più nella ripresa e tre punti arrivano inevitabili nel forziere rossonero.


Il testa a testa con Capello continuerà ancora a lungo. In un anno la Roma subisce un’involuzione che la porta fuori dall’Europa, appena sopra la zona minata della classifica.


L’ennesima occasione di riscatto fallisce miseramente: Bruno Conti entra in campo acclamato come il salvatore della patria, ma poco può fare dopo i disastri combinati dai suoi molti predecessori stagionali.


La squadra si sgretola dopo 45′ dignitosi in cui aveva dato segni di presenza col portierino Curci, col ritrovato Chivu, con un Dacourt combattivo.


Poi il Milan colpisce al corpo e si crea la strada del ko: Panucci si fa goffamente trovare con le mani sul pallone dando al Milan l’uomo in più e il rigore dopo avere contribuito anche al primo gol lasciandosi superare da Crespo.


A completare il quadro cupo ci pensa Francesco Totti che si fa espellere per un calcio ad Ambrosini dopo essere già stato ammonito. A questo si aggiunge che Cassano viene beccato dal pubblico e sembra sempre di più un corpo estraneo sparendo dalla circolazione dopo un primo tempo almeno volitivo anche se inconcludente.


Non è un Milan irresistibile quello che viola l’Olimpico: fa leva su una difesa solida, si regge su un centrocampo che controlla senza strafare e capendo di essere in una serata in tono minore si accontenta di vincere.


Ci pensa Crespo, il goleador personale di Ancelotti, ad aprire la strada e tutto il resto va come l’olio anche se subisce troppe ammonizioni.


Non è esente da colpe l’arbitro Paparesta che non espelle a inizio ripresa Cafu per un fallaccio che procura una larga ferita a Cufre con un’entrata a piedi uniti.


Il Milan avrebbe probabilmente vinto comunque, ma certo il brasiliano andava espulso e l’arbitro pugliese lascia a desiderare.


Grandi amici e compagni di un lontano scudetto nella capitale, Bruno Conti e Ancelotti si rispettano e non si aggrediscono.


Il debuttante tecnico romanista non se la sente di lasciare fuori Cassano e presenta un tridente che fa quasi da specchio allo schieramento rossonero.


Mancano i veleni di Roma-Juve, i giallorossi hanno una panchina di Primavera e la Champions e’ un’illusione perduta.


E’ sera quindi di amarcord, e si rivede all’Olimpico un altro grande ex, Rudi Voeller, che non ha lasciato traccia nella sua breve permanenza nella tormentata panchina lasciata nottetempo da Capello.


Ma la gara si snoda senza isterismi e il Milan sornione dosa le sue forze e i suoi acciacchi cercando di gestirsi senza rischiare molto. Monumentali, Maldini e Stam presidiano il fortino rossonero con eleganza e facilita’ perche’ troppe incursioni giallorosse partono da lontano e non hanno la fluidita’ e la grazia del tridente dei tempi migliori.


Ma anche il Milan non e’ in grande spolvero: il pensiero del derby Champions gia’ invade le menti e non propizia incursioni irresistibili.


La Roma tiene botta a centrocampo con Dacourt prestante mentre qualche ingenuita’ con Aquilani, ma non si sono sfracelli perche’ Seedorf si muove al rallentatore e preferisce non allungare la squadra.


La migliore occasione si snoda per un’iniziativa di Cassano che all’11’ ruba palla e serve Montella ma Dida non batte ciglio e para la conclusione.


Al 13′ e’ il Milan che bussa alla porta giallorossa: punizione insinuante di Pirlo, Kaka’ devia e Curci devia d’istinto in angolo.


E proprio il portierino giallorosso, gia’ protagonista nella ‘rigoreide’ di Firenze, e’ l’unico elemento positivo di una serata da cancellare: nella stagione degli orrori difensivi giallorossi e’ piu’ di un particolare di poco conto.


Nella ripresa la gara si scalda al 3′ per un’entrata a piedi uniti di Cafu che procura uno squarcio nella gamba di Cufre’ che e’ costretto a uscire.


Il brasiliano, gia’ beccato dal pubblico come ex, viene da quel momento subissato di fischi ogni volta che tocca palla.


L’occasione piu’ ghiotta capita al Milan al 9′: su un lancio da centrocampo Crespo si ritrova da solo e tira al volo ma Curci di piede salva una situazione critica.


Ma il Milan e’ ormai salito in cattedra e la Roma subisce gol al 18′: discesa di Kaladze, cross lungo per Crespo che sovrasta Panucci e porta il Milan in vantaggio.


Per la Roma e’ una caduta verticale: al 22′ Curci respinge un gran tiro di Kaladze, al 23′ Kaka sbaglia da centro area mandando fuori, poi al 25′ su colpo di testa di Crespo verso la porta Panucci commette fallo di mano. Espulsione e rigore che Pirlo trasforma ma Curci sfiora il tiro.


Il Milan gioca ormai come il gatto con il topo: Roma ingenua, certamente con una difesa fragile e una mancanza di personalita’ ormai irreversibile.


Solida ed essenziale il Milan non spreca, non rischia, non gigioneggia. Ancelotti dosa le forze, fa entrare Inzaghi, Ambrosini e si sente bene in vetta in coppia con la Juve. La Roma chiude con l’espulsione di Totti per un fallo su Ambrosini. E’ la resa del capitano, la Roma sbanda e anche Totti ha perso la testa.


ROMA-MILAN 0-2



ROMA (4-3-3): Curci 6.5, Panucci 4, Ferrari 5, Chivu 6, Cufre’ 6 (5′ st Scurto 5.5), Perrotta 5.5, Dacourt 6, Aquilani 5, Totti 4.5, Montella 5 (17′ st Mancini 5), Cassano 4.5. (33 Pipolo), 3 Xavier, 11 Corvia, 28 Virga, 37 Marsili). Allenatore Bruno Conti 5.5.


MILAN (4-3-1-2): Dida 6, Cafu 5.5, Stam 7, Maldini 7, Kaladze 6.5, Gattuso 6.5, Pirlo 6, Seedorf 6, Kaka’ 6, Crespo 6.5 (28′ st Inzaghi sv), Tomasson 5.5 (38′ st Ambrosini sv). (12 Fiori, 5 Costacurta, 26 Pancaro, 27 Serginho, 10 Rui Costa). Allenatore Ancelotti 7.



Arbitro: Paparesta di Bari 5.5.



Reti: nel st 18′ Crespo, 25′ Pirlo su rigore


Angoli: 3-3 Recupero: 0 e 3′ Espulsi: Panucci al 25′ st per mani in area, Totti al 46′ st per gioco falloso. Ammoniti: Stam, Perrotta, Cufre’, Cafu per gioco scorretto e Tomasson, Kaka’ e Seedorf per comportamento antiregolamentare Spettatori: 65 mila


I GOL 18′ st: Kaladze crossa lungo dalla sinistra, Crespo sovrasta Panucci e di testa infila l’angolino piu’ lontano. 25′: mani in area di Panucci su colpo di testa di Tomasson: espulsione e rigore che Pirlo trasforma e Curci sfiora.