Prodi: «Si vuole creare la dittatura della Maggioranza»


Padova – I conti si fanno alla fine, anche in politica. Il leader dell’Unione, Romano Prodi, a Padova è tornato a parlare di elezioni regionali e a Silvio Berlusconi ha replicato chiaramente dicendo:


– Faccia quello che vuole…


Prodi, rispondendo a un cronista che gli faceva notare il fatto che Berlusconi interpreti queste regionali in chiave nazionale andando a contare i voti relativi ha detto:


– Adesso siamo otto contro sei. Dopo vedremo….


Il leader dell’Unione Romano Prodi è tornato poi a criticare la legge di riforma della Costituzione in discussione al Parlamento, perché creerebbe «una dittatura della maggioranza».


Le sue critiche verso il progetto – che comprometterebbe l’equilibrio tra i poteri dello Stato -, hanno attirato nei giorni scorsi dure repliche della maggioranza, che accusano l’ex Presidente della Commissione Ue si schierarsi con l’ala più a sinistra dell’opposizione.


Da Padova Prodi ha detto che la proposta di riforma svuota la figura del Presidente della Repubblica, del Parlamento, della Coste Costituzionale e delle autorità di garanzia, facendo pendere troppo la bilancia dei poteri a favore del primo ministro. – I costituzionalisti americani parlavano di ‘dittatura della maggioranza’ – ha detto Prodi ai giornalisti – Ho usato questo termine seriamente, dopo averlo studiato. Sono stato aggredito per questo, ma mi sembra che sia giusto ripeterlo. Due giorni fa il ministro degli Esteri Gianfranco Fini aveva definito «ridicolo» l’atteggiamento di Prodi sulle riforme costituzionali.


Il Senato è chiamato ad approvare la prossima settimana il disegno di legge di riforma, nella seconda delle quattro letture parlamentari previste per i ddl che modificano la Carta.


Il leader del centrosinistra Romano Prodi, in un’intervista a Canale 5, si è intrattenuto sul tema economico per sostenere che l’economia italiana cresce al ritmo più basso tra i paesi dell’Unione europea e che questo avrà ripercussioni sul livello di occupazione in Italia. – L’Italia per la crescita non è al di sotto della media europea. L’Italia per la crescita è l’ultima in Europa. I paesi della Ue sono 25, noi siamo i venticinquesimi – ha detto -. Qui ci vuole una svolta, se il Paese non si alza in piedi, non avremo più posti di lavoro. Il Pil italiano nel 2004 ha segnato in termini grezzi un progresso dell’1,2 per cento, aiutato leggermente da un calendario che ha assegnato allo scorso anno cinque giorni lavorativi in più rispetto al 2003, quando la crescita si era fermata allo 0,3 per cento.


Il ministero dell’Economia si aspettava un’espansione dell’1,3-1,4 per cento – L’Italia si riprende solo se c’è una grande unità su valori comuni – ha detto Prodi. Il leader dell’Unione non è stupito dal Censis che parla del risparmio degli Italiani sul cibo: – Purtroppo lo sapevamo. Non è il taglio delle imposte ai più ricchi che ti fa spendere di più. L’italiano non spende perchè non ha i mezzi. Bisogna far correre l’economia in modo da dare una speranza agli italiani, e io voglio partire dai giovani.