«Gli anarchici aspirano ad occupare lo spazio delle Br»


ROMA – «Sembra che l’ anarco-insurrezionalismo aspiri ad occupare lo spazio lasciato libero dalle vecchie organizzazioni terroristiche di origine marxista-leninista». Lo ha detto il ministro dell’ Interno, Giuseppe Pisanu.


– Vogliono occupare questo spazio – ha aggiunto – non più nella logica della ‘lotta di classe’, ma in quella più trasversale e coinvolgente della ‘propaganda armata’ che si rivolge a tutte le componenti radicali dell’ antagonismo sociale e politico. Gli episodi di Genova e Milano e quelli che li hanno preceduti, l’ impiego simultaneo di ordigni differenti per composizione e pericolosità, fanno pensare all’ esistenza di una direzione unitaria e relativamente ristretta.


lavoro. Per gli anarco-insurreziolisti si tratta di una nuova linea d’ azione che ha gia’ portato allo sviluppo di ulteriori intese con altre formazioni antagoniste, specie sulle tematiche del lavoro interinale, dela tutela sindacale e dell’ immigrazione».


L’ obiettivo, secondo il ministro, «è quello di inserirsi nelle controversie in atto per suscitare forme di protesta ‘autorganizzate e non sindacalizzate’ e di incrociare altre lotte come quelle contro i Centri di permanenza temporanea, alimentate con particolare veemenza da alcuni centri sociali». Tutto ciò, ha osservato, «lascia intravedere l’ ambizione degli anarco-insurrezionlisti a travalicare i temi specifici dela repressione e comunque ad interpretarli in maniera estensiva». Questa linea evolutiva, ha concluso, «è confermata dalla regolarità degli attentati, dal ventaglio degli obiettivi dalla crescente trasversalita degli ambienti paraeversivi del ‘comunismo rivoluzionario’, come risulta anche da recenti convergenze’’.


– Qualsiasi misura preventiva o repressiva – ha detto – risulterà inefficace se, soprattutto ora che il confronto elettorale sta entrando nel vivo, non sapremo moderare i toni e compiere ogni sforzo per ridurre drasticamente il tasso giá troppo alto di conflittualità sociale e politica che si coglie nel Parlamento e nel Paese.


Uniti in risposta a quella inviatogli dall’inquilino della Casa Bianca sulla vicenda dell’uccisione di Nicola Calipari


«Ho apprezzato – prosegue il capo dello Stato – la sincerità delle parole di solidarietá che ha voluto rivolgermi per il tragico incidente in Iraq che ha provocato la morte di Nicola Calipari e il ferimento di Giuliana Sgrena e dell’atro funzionario italiano che l’accompagnava. Ho preso anche atto – sottolinea Ciampi – delle Sue assicurazioni che gli Stati Uniti avvieranno un’esauriente inchiesta congiunta fra i nostri due Paesi perchè i fatti di questa tragedia vengano chiariti in maniera esauriente. Questa necessità di trasparenza e rapidità, di cui Ella si è fatto autorevole e sensibile interprete, è profondamente sentita dal popolo italiano»


«La Sua lettera – conclude Ciampi – mi conforta anche nel convincimento che l’amicizia fra i nostri due Paesi sia ben salda e che essa rimanga indispensabile per far fronte alle complesse sfide che americani ed europei devono affrontare con unità di intenti».


Instanto è stato reso noto che Sgrena ha confermato al pm Erminio Amelio quanto già dichiarato in occasione del primo interrogatorio di sabato scorso: azione di fuoco ingiustificata e repentina dei militari statunitensi, nessuna presenza di un quarto uomo, nessuna notizia del pagamento di un riscatto. Circostanza, quest’ ultima, che anche se trovasse fondamento (ma il Governo ha smentito), non costituirebbe reato in quanto la legge sul blocco dei beni riguarda solo i rapimenti ai fini di estorsione, mentre nel caso della giornalista del Manifesto si tratta di un sequestro con finalità di terrorismo. L’ interrogatorio della giornalista, davanti al pm Erminio Amelio è durato un paio di ore. Anche sulle voci fuori campo che si sentono nel video girato dopo la liberazione, la Sgrena ha detto di non sapere nulla. Secondo gli inquirenti quelle parole sarebbero state inserite successivamente poichè contengono riferimenti alla sparatoria in cui è morto Nicola Calipari. Non è escluso che la giornalista possa essere riascoltata prossimamente per approfondire altri aspetti della vicenda.


Accertamenti per stabilire se la Toyota con a bordo Giuliana Sgrena, Nicola Calipari ed un agente del Sismi fosse in un qualche modo scortata, o protetta, almeno da un’ altra auto saranno svolti dalla procura di Roma.


I magistrati intendono così attivare accertamenti per verificare la presenza di un’altra auto, forse una staffetta, accanto a quella che trasportava i due agenti del Sismi e la giornalista. Agli atti dell’inchiesta, tuttavia è stato fatto notare, al momento, non ci sono tracce nè di un’altra auto e, tanto meno, di un quarto uomo


Oggi, intanto, l’ avvocato Alessandro Gamberini, del foro di Bologna, ha depositato la nomina di costituzione di parte offesa di Giuliana Sgrena nei procedimenti aperti rispettivamente sul suo sequestro e sulla morte di Calipari.