“ Tutto inizió con le rimesse familiari”


Carlos Dorado, vicepresidente di Italcambio, è rosso di gioia, e di vino, quando dalla sala Arturo Michelena dell’Hotel Marriot annuncia ufficialmente la realizzazione di un sogno: essere i primi in sud-america ad ottenere un certificato di qualitá prestigioso come l’ISO 9001, primi nel mondo ad ottenerlo come casa di cambio. Un marchio di garanzia che viene concesso da Fondonorma dopo scrupolosissime verifiche. “Non fanno sconti a nessuno, sono severissimi” ci dice Carlos Dorado ” E’ stato un anno in cui abbiamo fatto di tutto per raggiungere questo risultato, abbiamo riorganizzato alcune procedure ,modificato alcuni aspetti della nostra impresa , ma alla fine ne è valsa la pena, non solo per il premio, ma anche per essere piú efficienti” E’ stato difficile? ” Si, é stato difficile, soprattutto perché per noi questi sono stati anni particolari, difficili, si immagini: il controllo cambiario ci ha penalizzato tantissimo, riducendo l’ attivitá di cambio al 50%, ma con forza di volontá, e un pizzico di ostinazione, siamo andati avanti, e il risultato andrá a tutto beneficio dei nostri clienti”. Una forza di volontá che é parte del patrimonio genetico di Italcambio, una tradizione di impegno che viene da un giovane milanese, Mauro Pizzorni, che 55 anni fa, dopo anni di guerra ( 3 come militare, 4 come combattente) lasciando Milano, approdava qui a Caracas. Caracas non era Parigi, non era ancora una metropoli, e aveva l’incanto del paradiso tropicale, con il suo cielo immenso, i suoi colori marcati. E’ lo stesso Vicepresidente a ricordare, e dedicare il premio, al fondatore, morto quindici anni fa. In privato ce ne accenna la storia ” Mauro Pizzorni vendeva prodotti porta a porta, come tanti a quel tempo, per tirare avanti. Sempre, ogni volta, la gente gli faceva quella solita, unica, assillante domanda: -come facciamo per inviare soldi in Italia?- una domanda che ascoltata e riascoltata piú volte divenne lo spunto per la propria attivitá, nel mondo delle rimesse familiari”. Era un’Italia, quella di allora, che sulle rimesse tra i due lati dell’oceano costruiva la propria fortuna, era un’Italia che scopriva la Dolce Vita, e i suoi giochi esistenziali, attraverso i film di Fellini, ma non dimenticava di essere legata all’ “argent” d’oltreoceano, come anche oggi avviene in molti paesi : dalla Romania all’Ucraina, fino alle Filippine. Famiglie divise, lontante, ma che continuavano a sostenersi, in tempi in cui rincontrarsi era una chimera. Mauro colse l’occasione per aprire la propria piccola attivitá e contemporaneamente divenne un punto di riferimento per tante famiglie italiane. Lavoro, lavoro, ed ancora lavoro , ma anche tanta voglia di superarsi: i connotati che portano, col tempo, questa piccola impresa familiare a diventare un colosso. “Adesso abbiamo 1400 dipendenti, e varie ramificazioni. Ci occupiamo di moda, con Casablanca, precisamente delle grandi firme italiane: Armani, Dolce e Gabbana, Cavalli; ci occupiamo di viaggi, con Italviajes, che ha ricevuto ad aprile lo stesso riconoscimento di qualitá, ma anche di gioielli e fondi pensione” Quindi l’attivitá originaria di italcambio è passata in secondo piano ” Nel mercato del cambio abbiamo avuto molte difficoltá, ma nonostante tutto non abbiamo mollato. Non è facile smantellare una organizzazione del genere; meglio aspettare sperando tempi migliori. Sono fiducioso per quel che riguarda il futuro di questo paese, questa è la molla che ci spinge a continuare” Novitá per il futuro? ” Ci lanciamo nel mercato degli Stati Uniti, assieme ad una grande firma : Roberto Cavalli, ma non voglio anticipare niente” con questo mini-scoop, con l’annuncio di un nuovo sbarco sull’altro lato dell’oceano, termina la nostra chiacchierata: meglio brindare con coppe di vino rosso il risultato ottenuto, e lasciare a dopo gli approfondimenti sulla nuova sfida.