Napolitano: ‘’La riforma rispetti distinzione tra poteri e funzioni di garanzia’’

ROMA – L’autonomia e l’indipendenza della magistratura costituiscono “principi inderogabili in rapporto a quella divisione tra i poteri che è parte essenziale dello Stato di diritto”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal Quirinale al termine dell’incontro che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha avuto ieri mattina con i vertici dell’Anm.

Il confronto politico sulla riforma della giustizia, sottolinea il Capo dello Stato, deve avvenire “senza pregiudiziali e con la massima disponibilità all’ascolto e alla considerazione delle diverse impostazioni e proposte”. L’apertura di un confronto sulle proposte di modifica del Titolo IV della Costituzione può costituire, prosegue la nota, “terreno di impegno per tutte le forze politiche e culturali e in particolare per tutte le componenti del mondo della giustizia”, ma è auspicabile “un più sereno clima istituzionale”.

Possono essere rimodulati gli equilibri tra le istituzioni rispetto a come vennero disegnati nella Carta costituzionale del 1948, ma questa rimodulazione, ha ammonito il Presidente, “può risultare convincente in quanto comunque rispettosa della distinzione tra i poteri e delle funzioni di garanzia”.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’Associazione nazionale magistrati Luca Palamara per la ‘’grande attenzione del presidente della Repubblica” alle osservazioni fatte dall’Anm. A Napolitano, aggiunge Palamara, “abbiamo espresso i nostri motivi di preoccupazione con riferimento alla riforma costituzionale della giustizia e a non meno insidiosi progetti di leggi ordinarie, in particolare la responsabilità civile dei magistrati e la prescrizione breve”. Oltre che l’allarme derivante dal “clima di manifestazioni di piazza fuori dai tribunali e nelle aule che rischia di minare la serenità e l’equilibrio del lavoro dei giudici chiamati a decidere importanti controversie”. “Quella dell’Anm – ha sottolineato il presidente Anm – non è una chiusura corporativa ma la volontà di mantenere fermi principi capisaldi dello Stato di diritto e a tutela dei cittadini che sono la libertà e l’indipendenza della magistratura, che riteniamo fortemente alterata dall’eventualità dell’approvazione del disegno di legge di riforma costituzionale”.

Durante il colloquio con il presidente della Repubblica, ha detto ancora Palamara, “abbiamo rilanciato quelle che per noi sono le priorità per far funzionare meglio la giustizia cioè quelle destinate ad accorciare i tempi dei processi, una revisione dei distretti giudiziari, l’informatizzazione dei processi e le risorse”. Quanto agli altri progetti di legge in discussione in Parlamento, Palamara ha sottolineato l’attenzione posta nel colloquio con Napolitano sulla responsabilità civile dei magistrati “che riteniamo sia stata mal posta ai cittadini italiani perché riteniamo non vera l’affermazione in base alla quale se il magistrato sbaglia non paga. Questo non è vero e contrasta con la legislazione vigente oggi in Italia e con quello che è affermato nelle principali democrazie europee”.