Muore cavallo, Empa e Lav: “Aboliamo il Palio di Siena”

SIENA – È polemica sul Palio di Siena (per la cronaca vinto quest’anno dall’Oca) dopo la morte, nelle prove di venerdì, del cavallo Messi della contrada della Chiocciola.

“Per ammissione del sindaco di Siena, non si può garantire la piena sicurezza per i cavalli del Palio: e allora, il Palio va abolito”, chiede la presidente dell’Enpa (l’ente per la protezione degli animali) Carla Rocchi, antropologa e già parlamentare dei Verdi e poi della Margherita.

Per Rocchi, “se la sicurezza non può essere garantita, non si può non trarne le dirette conseguenze. Capisco la tradizione, la funzione di coesione sociale della manifestazione, sono sicura che tutti a Siena facciano il possibile perché tutto vada per il meglio”, premette. Ma “la morte dei cavalli, oramai a cadenza quasi ‘regolare’, getta fango sulla stessa città toscana, al di là delle migliori intenzioni delle quali io non dubito. Per questo il Palio va abolito, una volta per tutte”.

Sulla stessa linea anche la LAV. “Il Palio di Siena va abolito, perché non può più parlarsi di incidentalità ma di regolarità nella morte dei cavalli, in media due ogni tre edizioni”, afferma il presidente la Lega anti-vivisezione, Gianluca Felicetti. “Il Palio ha una grande tradizione storica, che non è fatta solo della corsa dei cavalli: può esistere anche se la corsa viene abolita”, spiega.

Felicetti chiede che “tutti si risparmino le solite tiritere e le dichiarazioni pronte per l’uso. Trovo scandaloso, poi, che il sindaco di Siena dichiari che il Palio è una questione che riguarda solo la sua città: le normative su maltrattamento e uccisione degli animali sono nazionali e valgono per tutto il territorio italiano, Siena compresa. Anzi, Siena soprattutto visto che il suo ‘esempio’ viene seguito in altre decine e se non centinaia di Comuni che organizzano manifestazioni simili con ancor minori controlli per la minore attenzione mediatica”. Inoltre, annuncia il presidente della Lav, “chiederemo al Csm di avocare le inchieste giudiziarie relative al Palio ad altra procura diversa da quella di Siena, perché è evidente a tutti che esiste una incompatibilità ambientale: nessuno che viva a Siena – osserva – può essere considerato indipendente in tema di Palio”.