La risposta di Israele. Raid contro Gaza, almeno 15 morti

TEL AVIV. – E’ scontro militare aperto con Gaza: Israele ha avviato da ieri sera una vasta offensiva aerea contro la Striscia dopo la pioggia di razzi proseguita anche oggi che ha fatto risuonare le sirene d’allarme anche a Tel Aviv e Gerusalemme. L’operazione ‘Margine protettivo’, con le sue decine di raid, ha provocato per ora 15 morti tra i palestinesi (compresi i miliziani) e centinaia di feriti. E l’escalation non sembra diminuire: Israele ha richiamato 40 mila riservisti mentre Benyamin Netanyahu ha dato ordine all’esercito di prepararsi per una possibile operazione terrestre che e’ ”sul tavolo”. Il premier, dopo le polemiche di questi giorni su una sua risposta ‘debole’ ad Hamas, ha annunciato chiaro e tondo che Israele ”non trattera’ piu’ con i guanti” la fazione islamica. ”Hamas – ha aggiunto – ha scelto di far salire la tensione e paghera’ un prezzo pesante per averlo fatto”. La reazione palestinese non si e’ fatta attendere: il presidente palestinese Abu Mazen si e’ appellato alla comunita’ internazionale perché Israele termini “immediatamente” l’escalation’ a Gaza e i suoi raid aerei. Sullo scacchiere internazionale l’escalation in atto sta suscitando forte apprensione: il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon ha sottolineato la sua ”estrema preoccupazione” ed ha condannato il recente lancio di razzi da Gaza su Israele. Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha definito ”vile” l’attacco dei razzi su Israele, ma ha espresso preoccupazione per le vittime civili di entrambe le parti. Stesso giudizio da parte del ministro degli esteri italiano Federica Mogherini per la quale ”bisogna evitare che si inneschi una spirale irreversibile”. Il segretario generale della Lega Araba, Nabil el-Araby, ha chiesto una riunione “immediata” del Consiglio di sicurezza dell’Onu sui raid israeliani contro Gaza. Sul campo la situazione si complica: Abu Obeida, portavoce del braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedine al Qassam ha avvertito che i missili saranno lanciati verso Tel Aviv “e anche oltre”. E nel pomeriggio il municipio della citta’ (in serata lo stesso e’ stato fatto a Gerusalemme) ha dato il via all’apertura dei 241 rifugi pubblici. A testimoniare la pericolosità della situazione, l’aeroporto al Ben Gurion ha spostato piu’ a nord le rotte dei voli in arrivo e in partenza nello scalo di tutte le compagnie. Nelle citta’ del sud di Israele, quelle piu’ prossime alla Striscia, l’obbligo e’ di stare a 15 secondi dai rifugi. Il passaggio all’operazione vera e propria da parte di Israele e’ scattato ieri notte con una forte offensiva aerea: secondo l’esercito i raid su Gaza sono stati 146 e 98 di questi contro lanciatori di razzi nascosti. In uno di questi raid, che ha fatto tre morti, e’ stato colpito, su un auto in transito nella via al-Wahda, Mohammad Shaaban, ”il comandante del commando della marina” di Hamas. Ma l’attacco più cruento si e’ verificato in un casa colpita a Khan Yunis con 10 morti, fra cui due bambini e 35 feriti. ”E’ stata una strage”, hanno detto nelle strade della citta’. Secondo le prime informazioni, la casa apparterrebbe alla famiglia Kawara che avrebbe legami col braccio armato di Hamas. Al momento dell’attacco dell’aviazione israeliana al suo interno e nelle sue immediate vicinanze si trovavano decine di persone, fra cui donne e bambini. Secondo la stampa israeliana si trattava in effetti di ”scudi umani” che – e’ ipotizzato – cercavano di impedire con la loro presenza un attacco aereo israeliano. In serata, a questo proposito, Netanyahu ha detto che “Hamas deliberatamente si nasconde dietro i civili. Ed è quindi responsabile per le vittime collaterali”. Gaza City – hanno riportato fonti locali – e’ stata oggi una citta’ fantasma: gli uffici pubblici sono rimasti deserti, come pure le strade del centro. Nella sorta di guerra in corso, anche un tentativo di entrare in territorio israeliano da parte di quattro (ma altre fonti dicono 5) uomini rana palestinesi che sono stati uccisi stasera dall’esercito israeliano presso il kibbutz di Zikim, a nord della Striscia. Da ieri sera – ha detto il portavoce militare, su Israele sono caduti ben 130 razzi e di questi 23 sono stati intercettati dal sistema Iron Dome. (Massimo Lomonaco/ANSA)

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