Tempesta di razzi da Gaza, Israele estenderà raid

TEL AVIV. – La tensione in Israele e’ oramai altissima: la zona sud del Paese e’ sotto una pioggia di razzi e la risposta da dare ad Hamas ha diviso il governo. In serata una vera e propria salva di decine e decine di ogive si è riversata sul Paese, e per la prima volta nella zona centrale, e poco dopo è arrivata anche la rivendicazione delle Brigate Azzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, che ha definito la pioggia di lanci una “risposta all’aggressione sionista”. Il Consiglio di difesa israeliano ha deciso un graduale incremento dei raid aerei su Gaza finche’ prosegue il lancio di razzi e il richiamo di 1.500 riservisti, pur escludendo al momento un’operazione terrestre nella Striscia. Prima delle ultime scelte, tuttavia, il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman, leader del partito di destra nazionalista ‘Israel Beitenu’, ha annunciato la rottura del patto elettorale con il Likud del premier Benyiamin Netanyahu. Restera’ al governo, ma in una conferenza stampa Lieberman ha parlato di ”divergenze di opinioni profonde”. E sono in molti a giurare che l’attuale maggioranza potrebbe avere il tempo contato. Anche perché Lieberman non e’ il solo a non condividere la linea, ritenuta morbida, di Netanayhu nei confronti della Striscia. Lo stesso ha detto nei giorni scorsi Naftali Bennett, ministro dell’economia e leader di ‘Focolare ebraico’, vicino ai coloni. Da Gaza – su cui Israele ha intensificato i raid aerei anche con l’uso di droni e dove oggi si contano 9 miliziani di Hamas uccisi (di cui sette in un tunnel sotterraneo e su cui ci sono ricostruzioni diverse riguardo alle responsabilita’) – la fazione islamica ha detto che ”La Resistenza è pronta a tutto”. Se Israele vuole ripristinare le tregua (‘hudna’) ai bordi tra Gaza e Israele – ha riferito una fonte all’ANSA – deve liberare ”gli 800 palestinesi arrestati in Cisgiordania” a seguito del rapimento dei tre ragazzi ebrei. Secondo fonti israeliane, la loro cifra sarebbe invece di 400-500 e fra questi sono inclusi 50 membri di Hamas rilasciati due anni fa, nel contesto di uno scambio di prigionieri fra Israele e la fazione islamica. L’Egitto – che fino a pochi giorni fa avrebbe tentato una mediazione fra le parti – oggi, per bocca del ministero degli Esteri, ha condannato i raid di Israele su Gaza e ha chiesto un stop degli “attacchi vendicativi” e della “punizione collettiva”. Il problema segnalato da molti osservatori e rafforzato da fonti locali nella Striscia e’ chi effettivamente ha il comando a Gaza visto il vuoto politico dato dalle dimissioni di Ismail Haniyeh e il silenzio mantenuto dal ‘governo di riconciliazione nazionale’ di Rami Hamdallah che in teoria dovrebbe avere la giurisdizione su Gaza. Per questo osservatori locali ipotizzano che gli ordini di attacco al Sud di Israele siano stati impartiti da una istituzione ‘sfuggente’ di Hamas: il Majlis a-Shura, un’assemblea di indirizzamento politico-ideologico composta in parte da personalita’ pubbliche di Hamas e in parte da esponenti in clandestinita’. Non a caso l’esercito ha dato istruzioni ai residenti delle comunita’ vicino a Gaza di essere sempre a 15 secondi di tempo dai rifugi. Per gli abitanti delle aree che sono a 40 chilometri dalla Strscia, comprese le citta’ di Ashkelon e Beersheva, l’ordine e’ di annullare tutte le manifestazioni con tante persone. Inoltre saranno aperte solo le scuole che hanno aree protette. Secondo una fonte ufficiale, quella di queste giorni e’ la peggiore crisi vissuta recentemente da Israele, in cui si sommano lo scontro con Gaza e la vicenda del ragazzo palestinese arso vivo a Gerusalemme, per la quale oggi hanno ammesso le prime responsabilita’ tre dei sei ebrei sospettati dell’omicidio. Ma anche la caccia agli assassini dei tre ragazzi ebrei uccisi ad Hebron in Cisgiordania. E non ultima l’ondata di incidenti che si sono verificati oltre che a Gerusalemme anche in altre citta’ arabe di Israele. Oggi Netanyahu – e anche Peres – ha telefonato al padre del ragazzo palestinese per testimonargli “lo shock dei cittadini israeliani e suo”. ”Un assassinio – ha detto – spregevole e inaccettabile per ogni persona”.  (Massimo Lomonaco/ANSA)

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