Il Cav al rush finale: “Il voto sarà un referendum su Renzi”

ROMA – Silvio Berlusconi si prepara al rush finale in un tour mediatico senza sosta fino a questa sera con la chiusura della campagna elettorale . L’ex premier prima di ritornare a Milano coglie l’occasione, dal palco di una manifestazione azzurra all’Eur, per lanciare un monito a Matteo Renzi.

– Il voto di domenica è un referendum sul governo – avverte il Cavaliere che poi si dice convinto di un accelerazione verso il voto anticipato nel caso di vittoria di Grillo:

– Se vince il movimento cinque stelle le urne più vicine.

Di fronte a tutti i candidati per la circoscrizione del centro e accompagnato dalla compagna Francesca Pascale, l’ex capo del governo insiste sulla necessità di votare Fi “per vedere realizzati in Europa gli interessi dell’Italia”.

Dito puntato contro i grillini:

– In Europa finirebbero a strillare a vuoto come fanno in Italia.

E pollice verso anche sul governo:

– C’è tanta delusione, Renzi si è esposto su 12-13 cose ma al momento di realizzare ne ha concretizzata solo una.

Il Cav conferma che Forza Italia resterà all’opposizione di “questo esecutivo, che dietro la faccia giovane di Renzi continua ad essere un governo di sinistra e come primi provvedimenti alza le tasse”.

– Sono dei dilettanti allo sbaraglio – aggiunge. Ed è proprio per questo che l’ex capo del governo rilancia sugli obiettivi nel caso “Forza Italia torni al governo”: aumento delle pensioni minime e poi abolizione dell’Imu. Nonostante la conferma che il suo partito non entrerà in maggioranza, sembra comunque lasciare una porta aperta. Da Bruno Vespa aveva ventilato l’ipotesi di un ritorno alle larghe intese, mentre ieri in un delle tante apparizioni televisive non ha escluso la possibilità di “appoggiare un’eventuale manovra correttiva”. Spazio poi all’Europa:

– Il vincolo del 3% va abolito – insiste Berlusconi che poi si appella al voto utile:

– Non votate i piccoli partiti perchè quelli di centrodestra non supereranno il quorum.

Il comizio all’Eur offre al Cavaliere anche l’occasione per tornare a parlare di giustizia, anche se in modo indiretto. Nessun accenno alla sua situazione ma parlando della condizione dell’Italia afferma:

– Non c’è più democrazia.

Berlusconi, poi, ne approfitta per insistere:

– Viviamo in uno stato di polizia tributaria e giudiziaria.

Il tempo stringe però e Berlusconi, arrivato con un’ora di ritardo, è costretto ad accelerare il suo intervento:

– Se entro le 23 non sono a casa vengono i carabinieri mi portano a san Vittore.

E poi:

– Vedo che qualcuno mi fa il segno delle manette. Questo è il segno che devo propri andare via.

La gente applaude e allora l’ex premier continua con le battute:

– Questo è boicottaggio di sinistra, vorrà dire che mi fermo e mi faccio arrestare.. cosa non si fa per la libertà.

 

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