Nei consolati nessuna banca dati con i nomi dei soci delle associazioni

ROMA  – Nessuna banca dati contenente i nominativi dei membri delle associazioni italiane all’estero sarà creata presso gli Uffici consolari.

Così la rete consolare replica a quanti, nei mesi passati, avevano espresso le proprie perplessità rispetto alla richiesta del nominativo dei soci richiesta nell’ambito del monitoraggio delle associazioni italiane all’estero avviato dai Consolati, anche in vista delle prossime elezioni dei Comites. Perplessità manifestate anche in alcune interrogazioni che parlamentari eletti all’estero hanno rivolto al Ministro Bonino.

Le Sedi – si spiega – si limiteranno a prendere visione della consistenza numerica degli associati, dandone atto in una nota da inserire nel relativo fascicolo agli atti che specifichi il numero di soci italiani accertati, e restituiranno la relativa documentazione, che sarà pertanto prodotta al solo fine della verifica dei requisiti per l’iscrizione nel database delle Associazioni.

Le Associazioni ad esplicito carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, e quelle che abbiano una connotazione etnica o razziale (versandosi in un’ipotesi di “dati sensibili” ai sensi del Codice in materia di protezione dei dati personali) – viene chiarito – dovranno presentare personalmente l’elenco degli associati, ai fini dell’iscrizione, assicurandosi così che nessuna copia ne sia fatta per gli atti della Sede consolare.

Quindi, si precisa che “sono le Associazioni ad essere obbligate al rispetto delle normative locali sulla protezione dei dati personali, poiché depositarie dei registri degli iscritti e pertanto responsabili per la conservazione e il trattamento degli stessi”.

Devono essere le associazioni – nel rispetto delle leggi locali vigenti in ogni stato – ad informare eventualmente i propri associati della comunicazione al Consolato del numero minimo di nominativi e, se richiesto, ad ottenere il loro consenso. 

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