Cercasi gol azzurri, la prima del duo Balotelli-Rossi

LONDRA. – Cercasi nuova coppia del gol. Mario Balotelli e Giuseppe Rossi, nell’arco delle rispettive carriere in azzurro, si sono incrociati spesso ma abbracciati mai. O quasi mai. Oggi romperanno indugi del caso, della sfortuna, delle eclissi di forma e consentiranno a Cesare Prandelli di provare contro la Nigeria quella che al momento considera ”la coppia ideale lì davanti”. Prima Rossi con Cassano, poi Cassano con Balotelli, e dopo l’Europeo Balotelli con Osvaldo o unica punta. Ora l’approdo azzurro è la nuova coppia di giovani talenti dalle strade opposte e pure in alcuni casi parallele. Tutti e due hanno rischiato di perdersi, uno per infortunio l’altro per altalene caratteriali; tutti e due sono chiamati a continui esami in nazionale. ”Sono la coppia ideale perchè Mario può fare il centravanti, e Rossi il trequartista dietro. E nulla vieta loro di scambiarsi di continuo il ruolo, durante la partita”, ha spiegato nei giorni scorsi il ct. Che a questo punto del suo cammino, ha questi punti fermi: centrocampo molto denso, se la punta è una sola (Balotelli o in alternativa Rossi) ovvero alla Guardiola, due centrali e tre uomini per gli inserimenti dietro la linea d’attacco; centrocampo a quattro se l’attacco è a due, ma in quel caso uno fa una sorta di trequartista. ”Ora siamo alla ricerca della seconda punta giusta”, ha spiegato Prandelli, motivando perchè domani starà più attento alla prestazione di Rossi che non del compagno di reparto. A parte i pochi minuti insieme nel finale concitato di Italia-Armenia, lo scorso ottobre a Napoli, i due si sono incrociati per tredici partite azzurre, ma si sono sempre guardati da lontano. Entrava uno, usciva l’altro. All’esordio di SuperMario in azzurro, nell’agosto 2010 a Londra, fu quasi una vera staffetta. Un solo precedente in cui i due sono partiti insieme dal primo minuto: Italia-Romania del novembre 2010 a Klagenfurt: durò solo un tempo (Rossi uscì un quarto d’ora prima di Balotelli) e d’altra parte tutto fu oscurato dagli ultrà arrivati fino in Austria per contestare un centravanti di colore in nazionale. Poi, Rossi ha dovuto affrontare il suo calvario, la doppia rottura del ginocchio. L’ultima vera volta in azzurro fu il Serbia-Italia a ottobre 2011. Ora Prandelli è felice che abbia sconfitto le sue sfortune, e tornato più forte di primo: italianissimo anche nel colore della squadra, e capocannoniere della serie A ”E’ un attaccante completo”, il complimento del ct mentre fuori dal Craven Cottage, a fine allenamento, una cinquantina di tifosi italiani in attesa acclamavano tutti in cerca ricevendo in cambio autografi ma indicavano chiaramente in Balotelli il più amato. A giocarsi qualche chance personale sarà anche un altro azzurro, Sirigu: tocca a lui domani tra i pali. E anche se Prandelli ha chiarito che la rotazione a svantaggio di Marchetti era stabilita da tempi non sospetti (ovvero da quando le gerarchie dei portieri non erano in discussione) è chiaro che per il n.1 del Paris Saint Germain è un avviso di sorpasso a Marchetti. ”Ma non credo si decida dalla prestazione di domani se al Mondiale sarò io il secondo portiere: c’è tutta una stagione per decidere – ha detto il sostituto di Buffon – Fermo restando che Gigi non si tocca, Marchetti e io siamo felici di essere in nazionale, e di accettare quel che decide Prandelli”.

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