Legge del ‘solo sì è sì’, il PSOE propone modifiche in autonomia

Ministra Irene Montero - (Foto cortesia Pool Moncloa/Borja Puid de la Bellacasa)

MADRID — La distanza sulla ‘legge del solo sì è sì’ rimane. E il Partito Socialista (PSOE) ha deciso di andare avanti comunque sulla propria strada, anche senza accordo con i partner di Unidas Podemos. La formazione del premier Pedro Sánchez ha presentato oggi una proposta per modificare la discussa norma anti-stupri per quanto riguarda alcune condanne previste per castigare reati sessuali, una mossa giustificata dalla necessità di “correggere” l’effetto “indesiderato” dei diversi sconti di pena riportati a partire da novembre. La scelta ha generato “preoccupazione” e “sorpresa” tra le fila di Unidas Podemos, che tuttavia assicura che la coalizione di governo non è in pericolo.

Le posizioni di base restano sostanzialmente le stesse. Mentre la parte socialista del governo crede necessario ritoccare dal punto di vista “tecnico” alcuni aspetti penali della norma, il Ministerio delle Pari Opportunità guidato dall’esponente di Podemos Irene Montero continua a denunciare che i partner di governo intendono in realtà tornare al “modello precedente” alla norma, questione che costituirebbe “una retromarcia” in termini di diritti femministi.

Tale opinione è stata respinta reiteratamente dal PSOE. “Non cambieremo il modello”, ha ribadito oggi Andrea Fernández, segretaria socialista per le Pari Opportunità. “La proposta del Partito Socialista passa per riformulare le pene e precisare circorstanze, nulla interferisce con la definizione di consenso”, ha aggiunto.

Accanto a lei, il portavoce socialista al Congresso Patxi López spiegava che l’idea della formazione è di continuare a trattare con i partner di governo sulle modifiche alla legge in sede parlamentare. Tutte le formazioni che vogliano appoggiare l’iniziativa del partito di Sánchez saranno “benvenute”, ha aggiunto poco dopo Pilar Alegría, portavoce del PSOE e ministra delle Pari Opportunità.

La reazione di Unidas Podemos non ha nascosto un certo malessere per la decisione dei socialisti, pur se da quelle parti non si chiudono le porte a un accordo. E diversi esponenti di questa formazione hanno ricordato che questo non è certo l’unico negoziato politico su cui ci sono state forti tensioni tra i due partner i governo.

In conferenza stampa, la portavoce di Podemos María Teresa Pérez ha evitato ripetutamente di rispondere a domande di cronisti su possibili conseguenze per la stabilità del governo. In precedenza, tuttavia, il presidente del gruppo parlamentare di Unidas Podemos, Jaume Asens, aveva tuttavia affermato alla tv pubblica spagnola che “il governo non è affatto in pericolo”.

Nel pomeriggio, dalla delegata del governo contro la violenza di genere, María Victoria Rosell, è però arrivato un avvertimento: “La proposta del PSOE può portare a revisioni di pene di tribunali che sinora non l’hanno fatto”, ha sostenuto.

Redazione Madrid

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