Pd sulle barricate e va in piazza con il Movimento 5Stelle

Un momento del corteo antifascista degli studenti a Napoli lungo il quale su alcuni manifestanti, che si sono stesi a terra, e' stata versata vernice rossa per ricordare gli studenti morti durante i progetti di alternanza scuola-lavoro, 21 ottobre 2022. ANSA / CIRO FUSCO

ROMA. – Opposizione all’attacco sui primi provvedimento del governo Meloni con il Pd sul piede di guerra sulla giustizia e contro le misure anti-Covid. “Tante aspettative, grandi attese. Il governo Meloni ha fatto nel suo cdm di esordio la sua prima scelta. Ha premiato i NoVax. Peggio di così era difficile iniziare” tweetta, appena finito il consiglio dei ministri, il segretario dem Enrico Letta.

Ma il coro di critiche è così vasto che per una volta sembra quasi ricompattare tutta l’opposizione. Fronte in cui si segnala anche la decisione del Pd di prendere parte alla manifestazione per la pace organizzata per il 5 novembre da Europe for Peace con Arci, Acli, sindacati, associazioni e la società civile”. “La pace è nell’interesse di tutti. Senza mettere bandierine di partito su questa o quella piazza” commenta il Pd che alla fine aderisce alla manifestazione a cui partecipa il Movimento 5 Stelle.

Sulle singole questioni, tuttavia, le critiche mostrano un fronte variegato. Sulle misure sanitarie, ad esempio, Giuseppe Conte non è netto e chiede al governo di affrontare la questione senza “pregiudizi demagogici” ma condanna la decisione di aprire “ai medici no vax”. Si scaglia però contro la scelta dell’esecutivo di intervenire duramente sui rave party “dimenticando però di dire una parola chiara sulla sfilata delle duemila camicie nere di Predappio”. Evidentemente, sibila, “sulle camicie nere e sugli evasori questo governo preferisce chiudere tutti e due gli occhi…”. “Mi avrebbe fatto piacere che avessero applicato lo stesso principio anche a Predappio”, commenta anche il dem Francesco Boccia.

Andrea Orlando lancia un allarme sulla nuova fattispecie normativa introdotta dal governo: “va letta con molta attenzione. Al netto delle pene spropositate, potrebbe non valere solo per rave” avverte. Ma è sulla riforma della giustizia che il Pd va allo scontro definendo “grave” la decisione di rinviare l’entrata in vigore. “Se questo è il preludio a uno stravolgimento del testo su, ad esempio, norme urgenti come misure e pene alternative e con il rischio, che nonostante le rassicurazioni permane, di mettere a rischio i fondi del Pnrr, ci opporremo duramente” avvertono i dem registrando il “cambiamento di posizione da parte di Fratelli d’Italia, che quel testo non lo aveva votato”.

Un fatto che sottolinea anche Giuseppe Conte: “FdI inizia ad accorgersi del regalo che rischiavano di fare ai boss mafiosi”. Intanto mentre il presidente e deputato di +Europa, Riccardo Magi, si scaglia contro la decretazione d’urgenza scelta dal governo per prendere in un unico provvedimento tutte queste misure e si augura un intervento del Presidente della Repubblica, il terzo polo si smarca.

Carlo Calenda plaude all’iniziativa “condivisible” contro i rave party ma Azione, chiarisce Osvaldo Napoli, “rimane vigile e preoccupata” sulle “iniziative rivolte a cercare l’applauso di quella minoranza rumorosa di no vax”. Sulla giustizia, però, Enrico Costa, deputato e vicesegretario di Azione lancia anche lui l’allarme: il rinvio della riforma Cartabia “non sarà solo un rinvio ‘tecnico’. In sede di conversione del decreto proveranno a smantellarla” mette in guardia.

“Il primo consiglio dei ministri dell’era Meloni tradisce il principale mandato popolare: occuparsi dei problemi del paese” conclude a fine giornata la capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani che, come il M5s, punta l’indice sulla mancanza di provvedimenti per fronteggiare l’emergenza caro-energia: “Alle bollette e al caro-energia, ci pensano poi. Meglio rinviare la riforma della giustizia attesa da anni”.

(di Francesca Chiri/ANSA)

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