Serie A: il Napoli resta primo da solo, la Lazio è terza

Victor Osimhen festeggia il gol della vittoria in Roma-Napoli 0-1 all'Olimpico.
Victor Osimhen festeggia il gol della vittoria in Roma-Napoli 0-1 all'Olimpico. (Photo by Vincenzo PINTO / AFP)

ROMA. – Il Napoli risponde alla vittoria del Milan vincendo all’Olimpico 1-0, con una prodezza di Osimhen su lancio-invenzione di Politano. Spalletti sfata il tabù Mourinho e dopo la sconfitta dell’Atalanta la sua capolista – all’undicesima vittoria di fila – resta l’unica imbattuta del campionato.

Sarri dà scacco matto a Gasperini, la Lazio assesta una lezione di gioco all’Atalanta e l’aggancia al terzo posto della classifica infliggendole la prima sconfitta. Zaccagni e Felipe Anderson, all’inizio di ciascun tempo, infilano la difesa avversaria, poi il pressing asfissiante e la maggiore qualità fanno la differenza. Provedel non subisce gol da 569′ e non si sente affatto la mancanza di Immobile.

La classifica si assesta anche per la battuta a vuoto dell’Udinese che, dopo nove risultati utili, si impantana la prima volta che ha tre gare in una settimana, e segna il passo in casa col Torino che, dopo il flop di un punto in cinque gare, riparte di slancio grazie ai gol di Aina e Pellegri.

Ma il dato più significativo è il ritorno ad un ottimo rendimento di Inter e Juve che si avvicinano alle prime piazze. Il campionato riacquista due grandi protagoniste, ora però la squadra di Allegri dovrà affrontare la scalata di Champions, andando in casa del Benfica dove è indispensabile vincere per tener accesa la piccola luce di speranza qualificazione. In coda primo successo per il Bologna di Thiago Motta che batte senza problemi il Lecce e dimostra di poter ancora crescere.

Il posticipo serale all’Olimpico oppone un Napoli macchina da gol a una Roma difensivista, che con i gol fatti ha poca dimestichezza in questo avvio di stagione. Ma ne esce un match bloccato, poche occasioni, il Napoli che prova a fare la partita, la Roma che difende bene ma e’ spuntata e si affida ai lanci lunghi e agli strappi di Zaniolo. La differenza, oltre alla fatica giallorossa di rincorrere sempre, alla fine la fa Osimhen, molto più assistito di Abraham e con una maggior fame di gol. Splendido il suo destro da angolo impossibile, che sigla la partita a 10′ dal termine.

E’ un inizio spumeggiante quello della Lazio: triangolazioni ficcanti senza dare riferimenti offensivi, pressing totale e un gol conseguenziale: Felipe Anderson incontenibile serve Pedro che centra per Zaccagni, che lascia con un palmo di naso Soppy e Okoli. Per l’Atalanta è uno choc, Milinkovic comanda a piacimento la squadra, direttore di un’orchestra che suona a memoria. Gasperini sbuffa, Muriel prova qualche spunto ma invano. Lo spartito si ripete nella ripresa: Milinkovic in contropiede serve Felipe Anderson che fa secco Sportiello coronando la sua gara da migliore in campo. L’Atalanta arranca, non trova spazi, neanche gli ingressi di Malinovskiy e Zapata risollevano la squadra, che non riesce mai a tirare in porta e finisce in dieci per il doppio giallo a Muriel.

Le indicazioni di Coppa Italia sono state veritiere: Udinese e Torino invertono la tendenza del loro cammino. I friulani dopo il ko col Monza vengono infilati dai granata, reduci dal robusto successo in Coppa. Il risultato va un po’ stretto ai padroni di casa che non perdevano dal primo turno col Milan e hanno inanellato sei successi e i lusinghieri pareggi con Atalanta e Lazio. Per Juric è il momento del riscatto e c’è la consacrazione di Pellegri, giovane goleador in costante crescita. Un po’ di stanchezza appanna i friulani, meno lucidi e convinti del solito. I granata passano con Aina su assist di Miranchuk, poi una dormita di Zima innesca Udogie che regala il gol a Deulofeu. L’Udinese cambia parecchio, si rende pericolosa ma in contropiede Pellegri brucia Bijol e porta tre punti vitali al Toro dopo un finale con occasioni sprecate da ambo le parti.

Le avvisaglie c’erano state con Napoli e Cagliari, ma ora Thiago Motta può cominciare a raccogliere i frutti del suo lavoro. Il Bologna conquista il primo successo con la nuova panchina, Arnautovic torna al gol, su rigore, dopo oltre un mese e il Lecce non riesce quasi mai a essere in partita. Gli emiliani insistono e trovano il raddoppio con Ferguson (migliore in campo con Medel e Dominguez), centrocampista scozzese strappato nel mercato proprio ai pugliesi. Per il Bologna una ripartenza importante verso il centroclassifica.

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