Elezioni: dal nucleare al Sindaco d’Italia, ecco il terzo polo

(S-D) Maria Elena Boschi, Elena Bonetti, Mariastella Gelmini, il leader di Azione Carlo Calenda, Mara Carfagna e Luigi Marattin durante la presentazione del programma elettorale dell'alleanza con Italia viva,
(S-D) Maria Elena Boschi, Elena Bonetti, Mariastella Gelmini, il leader di Azione Carlo Calenda, Mara Carfagna e Luigi Marattin durante la presentazione del programma elettorale dell'alleanza con Italia viva, Roma, 18 agosto 2022. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – Tre obiettivi generali: favorire una crescita economica inclusiva e sostenibile, allargare le opportunità per tutti e semplificare radicalmente la vita ai cittadini. Si presenta così il programma confezionato dall’alleanza Azione-Italia viva, presentato oggi. Dall’utilizzo dei rigassificatori al ritorno prepotente dell’agenda Draghi, vengono riconfermati tutti i punti principali che hanno tenuto banco in questi giorni di campagna elettorale, con qualche approfondimento e qualche novità.

ENERGIA: quello delle navi per la trasformazione del gas liquido rappresenta solo il primo step della politica del terzo polo. Sono previste tre fasi: la prima a breve termine per arrivare all’indipendenza dal gas russo, da raggiungere tramite rigassificatori e tetto al prezzo del gas; la seconda sul medio periodo, nella quale ridurre del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030 con fonti rinnovabili e una terzo per il lungo periodo, nella quale includere il nucleare nel mix energetico per arrivare ad “emissioni zero” nel 2050.

LAVORO: per rilanciarlo si pensa all’introduzione di un salario minimo, in linea con i propositi di Pd e 5 stelle, ma anche all’eliminazione del Reddito di Cittadinanza dopo il primo rifiuto e a una riduzione di un terzo dopo 2 anni.

GIUSTIZIA: in contrasto con le politiche promosse dai pentastellati sembrano essere anche i provvedimenti pensati per la giustizia, con il ripristino della prescrizione sostanziale; strizza invece l’occhio a Berlusconi, che ieri ha proposto un provvedimento simile, l’introduzione di norme finalizzate a ridurre i casi di appello da parte del pubblico ministero in caso di assoluzione.

RIFORME ISTITUZIONALI: come anticipato ieri da Matteo Renzi, c’è la parte dedicata all’elezione diretta del premier – il ‘sindaco d’Italia’ -, ma accompagnata dal superamento del bicameralismo perfetto, come già tentato dallo stesso Renzi nel 2016, e da una accelerazione sull’autonomia.

MIGRAZIONE: si parla poi di migrazione, da affrontare con un Ministero ad hoc e “accordi di cooperazione con i Paesi di origine e di transito”, ristabilendo “una distinzione tra profughi umanitari e migranti economici”. Su questo versante viene richiamata la collaborazione con i Paesi dell’Ue da intensificare e rivedere.

POLITICHE UE: si propone l’abolizione dell’unanimità nel processo decisionale e l’ adozione di una politica estera comune.

DIRITTI: sul tema dei diritti si annuncia una legge contro l’omotransfobia, ma senza riferimenti alla legge Zan che IV contribuì a non far approvare, mentre per agevolare la maternità l’idea è quella di un “sostegno alle imprese per le spese di sostituzione di maternità”.

GIOVANI: Per i giovani si pensa a portare l’obbligo scolastico da 16 a 18 anni e di estendere il tempo pieno a tutte le scuole primarie. Riguarda i ragazzi una interessante idea per rilanciare la cultura, quella di “far conoscere la Capitale d’Italia tramite un viaggio gratis per tutti gli under 25”.

CULTURA: una proposta che sarebbe da affiancare a quella di istituire un carnet per l’accesso ai luoghi della cultura con 10 ingressi gratuiti.

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