Usa sanzionano 5 società cinesi, ira di Pechino

Le bandiere degli Stati Uniti e di Cina.

PECHINO.  – Gli Stati Uniti hanno inserito cinque aziende cinesi nella lista nera del commercio con l’accusa, per la prima volta dall’invasione russa dell’Ucraina, di sostenere la base industriale militare di Mosca.

La mossa, a poche ore dal vertice di Madrid della Nato che ha designato Pechino una sfida “ai nostri interessi, la nostra sicurezza e i nostri valori”, ha provocato una risposta rabbiosa  della Cina, che ha respinto le accuse e i sospetti, affermando di “non aver fornito alcuna assistenza militare alle parti coinvolte nel conflitto Russia-Ucraina”, e opponendosi “con forza alle sanzioni unilaterali imposte dagli Stati Uniti alle nostre compagnie”.

La nota notturna dell’ambasciata della Repubblica popolare a Washington ha chiarito pure che sarebbero state adottate “misure necessarie” per proteggere i diritti delle società cinesi da misure prese “in violazione del diritto internazionale”.

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La Cina si oppone "con fermezza alle sanzioni unilaterali mamericane contro le società cinesi", ha rincarato nel briefing quotidiano il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, per il quale la cooperazione commerciale tra Cina e Russia non dovrebbe subire "interferenze di parti terze, e gli Stati Uniti non devono minare i legittimi interessi della Cina nella gestione dei legami con la Russia".

A maggio Mosca è risultata il primo fornitore di petrolio del Dragone grazie ai prezzi con un forte sconto, scalzando l'Arabia Saudita dopo quasi due anni. Le compagnie colpite dagli Usa, malcune con sede a Hong Kong e specializzate soprattutto in componentistica elettronica, sono Connec Electronic, World Jetta, Logistics Limited, King Pai Technology e Winninc mElectronic. Fanno tutte parte di un pacchetto annunciato dal Dipartimento del Commercio che include altre 31 entità di Russia, Emirati Arabi Uniti, Lituania, Pakistan, Singapore, Regno Unito, Uzbekistan e Vietnam. La sorpresa è che sulle 36 aziende totali, 25 hanno una base operativa in Cina.

"L'azione intrapresa invia un potente messaggio a entità e individui in tutto il mondo che se cercano di sostenere la Russia, gli Stati Uniti li taglieranno fuori", ha sottolineato il sottosegretario al Commercio per l'industria e la sicurezza Alan Estevez.

Il governo americano, pur affermando che la Cina sembrava rispettare le restrizioni di Usa e alleati contro la Russia, ha promesso di monitorare da vicino la situazione e di applicare con rigore le normative in base alla partnership "senza limiti" annunciata dai presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin lo scorso 4 febbraio.

Ed anche lo Strategic Concept della Nato, oltre a individuare "la vasta gamma di strumenti politici, economici e militari" messi in campo dalla Cina – "per aumentare la sua influenza globale e il suo progetto di potere, pur rimanendo opaca sulla sua strategia, le sue intenzioni e il suo rafforzamento militare" – ha segnalato "il partenariato strategico che si approfondisce tra Cina e Russia e i loro tentativi di minare l'ordine internazionale contro i nostri valori e interessi".

(di Antonio Fatiguso/ANSA).

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