Vescovo di Odessa: “Scelta la libertà, anche se è via crucis”

Una barricata davanti all'edificio dell'Opera di Odessa.
Una barricata davanti all'edificio dell'Opera di Odessa. (CNN)

CITTÀ DEL VATICANO. – La libertà può avere il costo di una ‘via crucis’, quella che vivono in queste ore i cittadini dell’Ucraina. Lo dice il vescovo cattolico di Odessa, monsignor Stanislav Shyrokoradiuk. L’Ucraina non ha alternative all’indipendenza, alla libertà e all’orientamento verso l’Europa: “Questa è la nostra strada che abbiamo scelto. Vogliamo continuare così, anche se per tutti noi è una via crucis”, ha confidato alla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre che dall’inizio della crisi ha già inviato ai sacerdoti sul campo aiuti per 1,3 milioni di euro e che si appresta, la prossima settimana, ad una ulteriore donazione “altrettanto corposa”.

Per Odessa in particolare l’impegno è a finanziare l’acquisto di veicoli perché, con il porto fermo, tutti i movimenti, anche per gli aiuti umanitari, devono viaggiare su strada. Monsignor Shyrokoradiuk parla della sua Odessa affacciata sul Mar Nero come dell’ “epicentro della guerra”. “Tante rovine, tante lacrime, tanto sangue nel nostro paese”, “i bambini hanno perso mani o piedi durante i bombardamenti, è terribile”.

E proprio pensando ai bambini, la first Lady ucraina, Olena Zelenska, ha scritto una lettera a Papa Francesco per ringraziarlo dell’accoglienza dei piccoli feriti dalla guerra all’ospedale Bambino Gesù. Lo ha riferito l’ambasciatore dell’Ucraina presso la Santa Sede Andrii Yurash. La moglie del premier Volodimir Zelensky ha inviato una lettera di ringraziamento anche alla presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc che oggi ha accolto la moglie del presidente della Polonia, Agata Kornhauser-Duda, che ha visitato i piccoli pazienti.

La coppia presidenziale polacca ha accompagnato a Roma sei bambini ucraini bisognosi di cure e le rispettive famiglie che erano a loro volta giunti in Polonia da Leopoli. Dall’inizio della guerra sono stati 156 i bambini presi in carico dall’ospedale della Santa Sede, di cui 34 ricoverati. Andrzej Duda ha parlato della situazione in Ucraina in un incontro con Papa Francesco e lo ha invitato in Polonia.

“Ho detto al Santo Padre che, siccome noi in Polonia abbiamo quasi 2 milioni di cittadini ucraini, questa sarebbe una occasione di incontro con due nazioni, quella polacca e quella ucraina”, ha riferito ai giornalisti aggiungendo che non poteva aggiungere altro, circa una eventuale disponibilità di Francesco ad effettuare questa visita.

Sull’Ucraina sono arrivate anche oggi le parole del Pontefice: “Stiamo attraversando un tempo di dura prova, ma la Pasqua del Signore che si avvicina ci ricorda che la morte non ha l’ultima parola. Insieme con i fratelli e le sorelle più fragili, teniamo accesa la fiaccola della speranza”.

(di Manuela Tulli/ANSA)

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