Stati Uniti: “La porta aperta”. Cabello assicura: “Esiste un complotto”

CARACAS – Mentre dagli Stati Uniti si insiste nel tendere la mano e si lasciare “la porta aperta” per ad un accordo di massima su temi di interesse comune e, quindi, per procedere ad un disgelo progressivo delle relazioni diplomatiche.

– Ci stiamo concentrando nel mantenere una relazione “positiva” col Venezuela – ha assicurato la “speaker” del Dipartimento di Stato – Jen Psaki -. Questa è la ragione per la quale continueremo a mantenere una porta aperta.

Psaki, riferendosi al comunicato del ministero degli Esteri venezolano, ha assicurato che gli Stati Uniti “non desiderano intromettersi o interferire” nella vita del Paese. Quindi, con molta diplomazia e discrezione, ha evitato ogni riferimento alle recenti affermazione della candidata degli Stati Uniti ad ambasciatrice all’Onu, Samantha Power; dichiarazioni all’origine del nuovo incidente diplomatico tra il colosso del nord e il Venezuela.

Sul fronte interno, il presidente del Parlamento, Diosdado Cabello ha denunciato l’esistenza di un complotto per ucciderlo e per assassinare il presidente della Repubblica, Nicolàs Maduro.

– Abbiamo le prove  – ha assicurato il presidente dell’An.

Quindi ha  garantito che, se dovesse concretizzarsi il complotto, l’opposizione se ne pentirebbe amaramente.

– Guai se dovesse accaderci qualcosa – ha affermato il presidente dell’An, Diosdado Cabello -. Guai se dovesse accadere qualcosa al presidente Maduro. Sappiamo chi sono. Sappiamo cosa fanno. Sappiamo cosa vogliono. Li andremo a prendere.

Cabello ha assicurato che prossimamente, prove in mano, farà la denuncia presso gli organismi competenti.

Già in altre occasioni, il presidente dell’An ha denunciato l’esistenza di un complotto per ucciderlo e per assassinare il capo dello Stato.

 

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