Colombia Onu: shock per violenze polizia su manifestanti

Manifestación indígena en Colombia. Archivo. EPA/Ernesto Guzman Jr

ROMA.  – L’ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani si è detto “profundamente allarmato” per gli eventi accaduti nella città colombiana di Cali la scorsa notte, “quando la polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti che protestavano contro la riforma fiscale, uccidendo e ferendo diverse persone, secondo le informazioni ricevute”.

“Esprimiamo il nostro profondo shock per gli evento accaduti lì e sottolineiamo la nostra solidarietà con le persone che hanno perso la vita, i feriti e le loro famiglie”, ha dichiarato in una nota la portavoce Marta Hurtado.

L’ufficio dell’agenzia Onu in Colombia “sta lavorando per verificare il numero esatto delle vittime e stabilire le circostanze di questi terribili incidenti a Cali”, si legge nel comunicato. “Difensori dei diritti umani hanno anche riferito di essere stati molestati e minacciati”.

Dal 28 aprile, l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani ha ricevuto segnalazioni di almeno 14 morti nel contesto delle proteste per lo sciopero nazionale in diverse parti della Colombia, compresa quella di almeno un agente di polizia. L’ufficio del Difensore civico colombiano ha riportato la norte di almeno 19 persone in sei giorni di manifestazioni, fino a lunedì.

Nonostante il fatto che il governo colombiano abbia annunciato il 2 maggio il ritiro della legge sulla reforma fiscale, le proteste, iniziate il 28 aprile, sono continuate, e una nuova manifestazione di massa è stata convocata per domani. “Ad oggi, la maggior parte delle proteste è stata pacifica”, riporta l’agenzia Onu.

“Data la situazione estremamente tesa, con soldati e polizia schierati per monitorare la protesta, lanciamo un appello alla calma. Ricordiamo alle autorità dello Stato la loro responsabilità di proteggere i diritti umani, compreso il diritto alla vita e alla sicurezza personale, e di facilitare l’esercizio del diritto alla libertà di riunione pacifica”.

L’Onu sottolinea inoltre che le forze dell’ordine “devono rispettare i principi di legalità, precauzione, necessità e proporzionalità durante il monitoraggio delle manifestazioni. Le armi da fuoco possono essere utilizzate solo come ultima risorsa di fronte a una minaccia imminente di morte o lesioni gravi”.

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