Tokyo: i Giochi in bolla, ad atleti test covid quotidiani

Il presidente del Cio, Thomas Bach.
Il presidente del Cio, Thomas Bach. (ANSA)

ROMA. – Tamponi a tappeto sui partecipanti, addirittura giornalieri per gli atleti, nuova stretta sulle regole di comportamento e nessuna decisione fino a giugno sulla presenza di spettatori nelle sedi di gara.

A meno di tre mesi dalla cerimonia inaugurale del 23 luglio, la minaccia del Covid-19 sul Giappone impone agli organizzatori dei Giochi di Tokyo 2020 di aumentare i controlli previsti, mentre nella capitale, e non solo, cresce la preoccupazione per le varianti del virus che causano nuovi focolai.

Servono quindi grande cautela per non accendere nella popolazione sentimenti di ostilità e il massimo impegno per garantire “Giochi sicuri per i partecipanti e per i giapponesi”.

Il punto sulla situazione è stato fatto in un incontro tra il presidente del Cio, Thomas Bach, i vertici del Comitato paralimpico (Ipc) e del Comitato organizzatore, e alti rappresentanti del governo e dell’autorità metropolitana, al termine del quale Bach ha annunciato che “tutti gli atleti saranno testati ogni giorno”, mentre il piano originale prevedeva un tampone ogni quattro.

Una nuova regola svelata insieme ai “Playbook” aggiornati, manuali che elencano le rigide misure antivirus e che sono, spiega il n.1 del Comitato olimpico, “un segno di solidarietà e rispetto della comunità olimpica nei confronti dei giapponesi che ci ospitano”.

Si tratta comunque ancora di misure provvisorie, visto che al momento non si sa nulla sugli spettatori ammessi negli impianti, un elemento chiave. Già vietato l’accesso a quelli stranieri, solo a giugno – viene ufficializzato -, si deciderà se en el caso quanti saranno ammessi dei locali.

Di certo, sarà “molto difficile vedere stadi pieni”, sottolinea la presidente del Comitato organizzatore, Seiko Hashimoto. “La sicurezza è la priorità – ribadisce la dirigente -. Per questo dobbiamo guardare la situazione e considerare di conseguenza”.

Se gli atleti e chi li frequenta (tecnici e staff) saranno tenuti sotto stretto controllo, anche per gli altri partecipanti all’evento (giornalisti compresi) sono state stabilite nuove regole. Tutti, ad esempio, dovranno fare due tamponi prima di imbarcarsi per il Giappone e uno al giorno per i primi tre di permanenza.

Molto rigide anche le regole riguardanti i contatti con gli atleti e i cittadini giapponesi (non ci si potrà avvicinare a più di un metro), sui luoghi dove mangiare (viene consigliato di consumare i pasti in camera, facendo ricorso al delivery) e sugli spostamenti, che sono vietati tramite i mezzi pubblici.

“Coloro che violano le regole – il monito di Bach – possono aspettarsi di essere trattati con rigore”. Tokyo 2020 si appresta a diventare la prima l’Olimpiade ‘nella bolla’ e tutti si augurano che possa essere almeno così.

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