Cei: “Preoccupati per la tenuta sociale, sostenere le famiglie”

La distribuzione di generi alimentari organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio alla Commenda di Pre' nel centro storico della città
La distribuzione di generi alimentari organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio alla Commenda di Pre' nel centro storico della città, ANSA/LUCA ZENNARO

ROMA. – La preoccupazione per la tenuta sociale del Paese ad un anno dallo scoppio della pandemia che ancora non è alle spalle: è questo il tema centrale che i vescovi italiani hanno affrontato nella riunione del Consiglio episcopale permanente. Di qui l’appello alle istituzioni, ma anche alle stesse strutture interne alla Chiesa, affinché nessuno sia lasciato da solo, e magari in balia dell’usura e della criminalità organizzata.

I vescovi hanno parlato anche del Sinodo, chiesto dal Papa, che può essere occasione per “trasformare il volto della Chiesa”, imprimendo quel carattere missionario caro al Pontefice. E’ stata anche fissata la data dell’Assemblea generale: si terrà dal 24 al 27 maggio, sempre se le condizioni sanitarie lo permetteranno.

La Conferenza episcopale italiana parla anche del nuovo governo con il quale si è stabilito dall’inizio (il primo incontro ci fu per la celebrazione dei Patti Lateranensi a pochi giorni dall’insediamento di Mario Draghi a Palazzo Chigi) un dialogo e una collaborazione fattiva, a partire dalla messa a disposizione degli edifici ecclesiastici per portare avanti il piano vaccinale.

“C’è un confronto e uno scambio – ha detto il segretario generale, mons. Stefano Russo – sia con il premier Mario Draghi che con i ministri del suo governo. E’ un confronto, un dialogo, iniziato nel segno della collaborazione che ci vede impegnati in questo momento di crisi” per mettere al centro “quelle attenzioni che possono risollevare la vita del Paese e delle famiglie”.

I vescovi non nascondono la loro preoccupazione, vedendo anche giorno per giorno quante famiglie bussano alle porte della Caritas. Parlano dell’ “esplosione di vere e proprie ‘faglie sociali’, tra i più ricchi e i sempre più poveri (fra cui rientrano in numero crescente lavoratori e piccoli imprenditori del ceto medio), tra donne e uomini, tra anziani e giovani, richiamano a un forte senso di responsabilità che deve accomunare le istituzioni, sia quelle civili sia quelle religiose”.

E’ dunque forte la “preoccupazione per la tenuta sociale del Paese” ed “è urgente, in questa fase delicata, uno sguardo lucido sulla situazione attuale che si traduca in una presenza di speranza della comunità cristiana, ma anche in azioni concrete a sostegno delle famiglie e dei cittadini, in particolare quelli più vulnerabili”.

La Conferenza Episcopale Italiana continuerà a fare la sua parte: “dopo i 156 milioni di euro dell’anno scorso, è stata avanzata la proposta per un nuovo stanziamento straordinario – annuncia monsignor Russo – di 60 milioni di euro per le situazioni di difficoltà. La proposta verrà presentata alla prossima Assemblea generale per l’approvazione; sarà la stessa Assemblea a definire i criteri di distribuzione.

Da parte dei vescovi, nel Consiglio permanente, c’è stato anche un proposito di aiutarci tra comunità, affinché le diocesi che hanno minori difficoltà possano aiutare quelle che si trovano in una situazione di crisi più grave”. Tra gli altri temi trattati dal Consiglio episcopale permanente, nella sua sessione primaverile, il lavoro, la denatalità, la povertà educativa.

(di Manuela Tulli/ANSA)

Lascia un commento