Ikea France sotto processo, “spiava” dipendenti

L'ingresso di un negozio Ikea.
L'ingresso di un negozio Ikea.

PARIGI. – Processo a Parigi, tribunale di Versailles, per Ikea France: da questa mattina sono imputati per spionaggio dei dipendenti, in un’aula di tribunale, ex dirigente della filiale francese del gigante svedese dell’arredamento, poliziotti e il capo di una società privata di sorveglianza.

Ikea, rappresentata davanti ai giudici dalla direttrice generale e finanziaria Karine Havas, rischia un massimo di 3,75 milioni di euro di ammenda come persona morale. Sono alla sbarra anche persone fisiche, 15 in tutto: direttori di punti vendita, funzionari di polizia ed ex dirigenti.

“Deve essere un proceso esemplare”, ha dichiarato in apertura Adel Amara, ex delegato sindacale dello stabilimento Ikea di Franconville, uno dei più grandi della banlieue di Parigi: “siamo qui – ha rincarato un altro sindacalista, Amar Lagha, della Cgt – per dimostrare che questo tipo di manovre esistono nelle imprese che spiano le organizzazioni sindacali e soprattutto i dipendenti”.

Lo scandalo venne a galla nel 2012 grazie al settimanale satirico Le Canard Enchainé. Sull’onda delle denunce, Ikea France fu costretta a licenziare 4 dirigenti. L’istruttoria mise in luce, secondo i termini della procura, un “sistema di spionaggio” di dipendenti e candidati all’assunzione esteso su tutto il territorio della Francia: centinaia di persone passate al setaccio, la loro vita privata, i precedenti penali o le loro abitudini di vita.

La difesa punta su quelli che definisce “punti deboli” dell’inchiesta e 3 degli avvocati hanno già chiesto di dichiarare nulli i capi d’accusa per i loro clienti, una direttrice delle Risorse umane, un ex direttore finanziario e il responsabile di una società di investigazione privata. Mancherebbero, secondo gli avvocati, “date” e “luoghi” di quello che viene rimproverato ai loro clienti.

Il processo dovrebbe durare fino al 2 aprile. Gli accusati devono rispondere, fra l’altro di violazione del segreto professionale, raccolta e divulgazione di informazioni private.

Al centro del “sistema” individuato dalla procura, che utilizzava i metodi di “spionaggio” dai primi anni 2000, ci sarebbe stato Jean-Francois Paris, l’ex direttore della gestione rischi di Ikea France.  Sarebbe stato lui ad inviare le liste di persona da “testare” a società di investigazione private.

E le liste sarebbero state inviate a Jean-Pierre Foures, capo di una società di “consulenza”. Lui avrebbe avuto contatti, attraverso dei poliziotti, per avere accesso al sistema di trattamento infrazioni, che consentiva di visualizzare dati confidenziali sulle persone da “testare”.

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