Perù: Vizcarra destituito, protesta contro voto Parlamento

L'ex presidente peruviano Martín Vizcarra si difende nel Congresso dalle accuse di corruzione che hanno portato alla sua destituzione. Archivio
L'ex presidente peruviano Martín Vizcarra si difende nel Congresso dalle accuse di corruzione che hanno portato alla sua destituzione. Archivio.(Ansalatina)

LIMA.  – Il presidente peruviano Martín Vizcarra ha preso atto della decisione del Parlamento che lo ha destituito per “incapacità morale” e ha assicurato che oggi stesso lascerà la sede del palazzo di governo. Lo riferisce l’agenzia di stampa Andina.

La destituzione è stata approvata la notte scorsa con i voti di 105 dei 130 membri dell’organo legislativo e ora, secondo quanto stabilisce la Costituzione, la massima carica dello Stato passerà nelle mani del presidente del Congresso, Manuel Merino de Lama, che giurerà alle 10 (le 15 italiane).

Destituito in base ad una accusa di corruzione per l’autorizzazione di opere di infrastrutture nel 2011, quando era governatore della regione di Moquegua, Vizcarra ha negato ogni addebito e dichiarato: “Esco dal palazzo con la testa alta, come ci sono entrato due anni e otto mesi fa. Affronterò le indagini previste per dimostrare la falsità delle accuse rivoltemi”.

In un comunicato diffuso dal suo ufficio stampa, Merino ha assicurato che da presidente del Perù manterrà la data dell’11 aprile 2021 per lo svolgimento delle elezioni generali, e che quindi il nuovo presidente assumerà improrogabilmente le sue funzioni il 28 luglio 2021.

Per quanto riguarda il nuovo governo, indica infine il comunicato, sarà costituito dal nuovo presidente “con una base ampia dalle persone più preparate e con il contributo delle forze democratiche del Paese per dare soluzione ai problemi che in questo momento affliggono i peruviani”.

Migliaia di persone hanno manifestato la notte scorsa a Lima ed in altre città peruviane per la votazione in Parlamento con cui ieri è stato destituito per “incapacità morale” il presidente della Repubblica, Martin Vizcarra. Lo riferisce oggi il quotidiano La Republica.

Ribellandosi all’ampio accordo raggiunto dai partiti – i sì alla destituzione sono stati 105 su un totale di 130 – i sostentori di Vizcarra si sono riuniti nella piazza San Martín della capitale peruviana, al grido di ‘Resistenza!’.

Poco dopo sono giunti altri manifestanti favorevoli invece all’estromissione del capo dello Stato, con scaramucce che hanno richiesto l’intervento della polizia che ha operato alcuni fermi.

Oscar Quintanilla, uno dei dimostranti, ha spiegato al giornale che “non sono sceso in piazza solo per difendere Vizcarra, ma per difendere la legge. Quello che è successo è un colpo di stato”.

In corteo circa 1.500 persone hanno quindi cercato di raggiungere l’edificio del Parlamento, ma sono stati bloccati dalle forze dell’ordine all’incrocio fra le Avenidas Abancay e Huallaga.

Altre manifestazioni di condanna dell’operato del Parlamento si sono svolte anche ad Arequipa, Cusco, Ayacucho, Moquegua, Trujillo, Chiclayo e Cajamarca.

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