Pressing Camera su Recovery, nuova Pubblica Amministrazione

Veduta del Parlamento.
Veduta del Parlamento. (ANSA)

ROMA.  – Scelte chiare, rapide e trasparenti. Risorse che vanno utilizzate “senza sprechi” e il più possibile per spese aggiuntive per gli investimenti, per massimizzare gli effetti positivi sulla crescita. E incentivi il più possibile semplici e “automatici” per evitare le lungaggini e le inefficienze già sperimentate con le misure per l’emergenza.

Il Parlamento si prepara al primo voto sugli indirizzi da dare al governo sul Recovery Plan e la commissione Bilancio della Camera, al termine di un lungo giro di audizioni, ha messo a punto uno schema di relazione in cui si danno le prime indicazioni, una su tutte un rinnovo della pubblica amministrazione, che va sveltita e anche svecchiata con l’ingresso di nuove leve.

La bozza del documento, di una ventina di pagine, andrà sottoposta nei prossimi giorni al vaglio di tutte le commissioni, che faranno rilievi e integrazioni, e atterrerà in Aula a Motencitorio molto probabilmente il 29 settembre, a ridosso del varo da parte del governo della Nota di aggiornamento al Def, che già conterrà i primi dettagli sul Piano di ripresa e resilienza.

Il governo intanto prosegue con le riunioni tecniche per predisporre il documento  che sarà inviato a metà ottobre a Bruxelles e, all’indomani della pubblicazione delle linee guida da parte della Commissione, avrebbe chiesto a tutti i ministeri di sviluppare la candidatura dei progetti alla luce delle regole europee. Il ministro delle politiche Ue, Enzo Amendola, ha riunito di nuovo il Comitato tecnico di valutazione e si tiene in stretto contatto con i colleghi per coordinare le proposte da fare confluire nel piano.

Ma anche le Camere, si dice chiaramente nell’atto della commissione Bilancio, vanno coinvolte a ogni passo e, anzi meglio sarebbe dare anche ai cittadini la possibilità di seguire l’evoluzione del piano, individuando “una sede – un sito internet o un portale dedicati – che consenta in tempo reale, a tutti, di verificare le scelte effettuate e lo stato di avanzamento dei progetti”.

Indispensabile, per i deputati, rivedere i processi della P.a. perché “una insufficiente reattività della pubblica amministrazione, soprattutto se chiamata ad agire secondo le procedure ordinarie, spesso lente e farraginose, rischia di compromettere l’efficacia degli interventi”. Le risorse in arrivo senza precedenti, in particolare per il Mezzogiorno, rappresentano una opportunità “probabilmente unica e irripetibile” per “colmare il divario” con il resto del Paese.

E da ridurre sono anche le differenze di genere, perché un “aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro”, insieme “all’allungamento della vita lavorativa” spingerebbero il Pil di “oltre mezzo punto l’anno”. Contro le disparità e per il sostegno al reddito, si precisa, bisognerà pensare ad “adeguate tutele”, anche “attraverso l’introduzione del salario minimo legale”.

Tutto il piano andrà messo in piedi senza dimenticare l’alto debito resta quindi “imprescindibile assicurare un sostanziale, progressivo e continuo riequilibrio dei conti pubblici”, definendo “un credibile piano di rientro che garantisca la sostenibilità della finanza pubblica nel medio-lungo periodo”.

(di Silvia Gasparetto/ANSA)

 

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