Coronavirus in Italia: stabile il numero dei contagi, in calo le vittime

Tifosi allo stadio. Archivio.
Tifosi allo stadio. Archivio. ANSA/ROBERTO BREGANI

ROMA. – Un aumento di malati per Covid costante ma stabile, con circa 1.600 casi al giorno, mentre torna a calare la curva sulle nuove vittime. In Italia “il sistema tiene”, tanto da spingere l’Organizzazione Mondiale della Sanità a parlare di “esempio” nel contrasto alla pandemia. Un “aumento blando e controllato”, che non è “ancora ai livelli dei nostri vicini, come Spagna e Francia”, osserva il direttore aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra.

Al numero dei contagi giornalieri, precisamente 1.587, si affianca però un netto calo di tamponi effettuati, circa 20 mila in meno. L’unica regione a superare i 200 nuovi casi nell’ultimo bollettino è stata la Lombardia (+221), seguita poi dal Veneto (+173) e dalla Campania (+171). Con altre 15 vittime, il numero complessivo dei morti è di 35.707.

Continuano a respirare le strutture sanitarie, che registrano un lieve aumento di posti occupati in terapia intensiva, arrivati a 222, con un calo invece dei pazienti ricoverati negli altri reparti: sono 2.365 (-15). Sono sempre di più gli italiani che restano in quarantena senza aver bisogno di essere assistiti in ospedale, con 41.511 persone (+945) in isolamento. In tutto gli attualmente positivi raggiungono quota 44.098 (+937).

Non ci sono i numeri e la preoccupazione degli altri Paesi europei, ma – avverte l’Oms – “non vanno adesso sottovalutati i rischi che avremo con la riapertura delle scuole e con l’ulteriore liberalizzazione degli spettacoli, in particolare quelli sportivi. Cosa accadrà lo vedremo al termine del periodo di incubazione”.

Un clima cauto di attesa, al quale si aggiunge in queste ore la prova delle urne per gli italiani alle prese con sanificazioni e rigide regole nei seggi. A preoccupare sono ancora focolai ed episodi di allarme per assembramenti, nuovi focolai o nuovi positivi che emergono nelle scuole.

Nel Reggiano dopo il caso di una bambina delle medie affetta da Covid, è stato rilevato un principio di focolaio che costringerà la classe a tornare a scuola solo ad ottobre. Una vicenda simile è emersa a Mantova, dove l’intera classe di una materna più due maestre e una bidella sono in isolamento perché un bimbo di 4 anni è positivo al tampone. Nuovi casi anche negli istituti di Imperia, Pisa, Lucca e Massa Carrara.

A Nicotera, centro del Vibonese, l’inizio dell’anno scolastico è stato fissato per il 6 ottobre, con un rinvio rispetto alla data del 24 settembre stabilita dalla Regione Calabria, “per consentire l’avvio delle attività in tutta sicurezza”.

A Roma, dove continuano le chiusure di locali della movida a causa di assembramenti e mancato rispetto delle norme anti-covid, potrebbero partire presto i test rapidi salivari anche sugli studenti: in tutto il Lazio la Regione è pronta a partire con lo screening e manca solo l’ok dell’istituto delle malattie infettive Spallanzani.

Palermo è invece alle prese con il cluster che coinvolge ospiti e operatori della Missione Speranza e Carità: nella struttura che accoglie i senzatetto – dichiarata zona rossa dal governatore Musumeci – sono saliti a 103 i malati.

Ci sono anche ospedali che aprono nuovamente: è stata riattivata a L’Aquila la terapia intensiva al cosiddetto ‘G8’, il piccolo ospedale costruito in occasione del summit del 2009. La struttura era stata chiusa con il calo dei contagi seguito al lockdown.

E a Carpi lo spettro del virus non ferma un 24enne, che viola la quarantena per portare a casa, in auto, la fidanzata: il giovane, dopo essere stato fermato, è stato denunciato dalla polizia per epidemia colposa.

(di Lorenzo Attianese/ANSA)

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