Semplificazioni, norme sblocca appalti per tutto 2021

Un cantiere della ricostruzione post sisma di Norcia.
Un cantiere della ricostruzione post sisma di Norcia. Archivio. ANSA / GIANLUIGI BASILIETTI

ROMA. – La disciplina speciale sugli appalti, che mira a sbloccare le opere, resterà in piedi per tutto il 2021 e non solo fino al luglio del prossimo anno. Un allungamento quindi di cinque mesi frutto della mediazione tra maggioranza e opposizione.

L’accordo trovato soddisfa tutte le parti, tanto che l’emendamento al decreto Semplificazioni è stato votato all’unanimità dalle commissioni Affari Costituzionali e Lavori pubblici del Senato

La richiesta arrivata dalla minoranza puntava a spostare molto più in là il termine delle deroghe al Codice degli appalti, coprendo l’interno 2023. Così si leggeva nella proposta originaria della Lega, poi riformulata. Ma ce ne erano analoghe anche da parte di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Alla fine l’accordo si è trovato.

Anche perché una proroga dei termini potrebbe favorire l’aggancio con gli aiuti europei e centrare l’obiettivo del provvedimento: incentivare gli investimenti pubblici nelle infrastrutture, facendo fronte ai colpi inferti dal Coronavirus all’economia del Paese.

Quindi fino a tutto il prossimo anno il tetto per gli affidamenti diretti sarà pari a 150 mila euro. Per lavori di importo superiore e fino alla soglia di rilevanza europea, che va oltre i 5 mila euro, scatta la procedura negoziata, previa consultazione di un numero di operatori che sale a seconda della somma in ballo. L’aggiudicazione deve avvenire entro due mesi, che diventano quattro in casi specifici e sei per le opere sopra soglia. In generale tutte le misure del decreto, contenute nei primi articoli, volte ad accelerare gli appalti vengono ritarate sulla nuova scadenza.

L’intesa raggiunta tra le forze politiche sul punto ha permesso di procedere con passo più spedito alle votazioni, seguite per il Governo dal sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvatore Margiotta. Dopo il rinvio di ieri sera anche stamattina si sono succedute più riconvocazioni.

Il tutto direttamente nell’Aula di palazzo Madama, che ha ospitato le commissioni in modo da garantire il rispetto del distanziamento, visto che l’esame del dl è congiunto.

Ora i lavori procedono ad oltranza per arrivare ufficialmente in Aula martedì primo settembre. E completare, poi, tutto l’iter restante entro il 14 del mese, quando il decreto scade. Intanto, tra gli emendamenti che sono stati approvati c’è quello a firma di Agostino Santillo (M5s) che abbassa a 75mila euro l’importo massimo per l’affidamento dei servizi di ingegneria, architettura e progettazione.

É passata pure la modifica, proposta dal senatore dem Franco Mirabelli, che prevede la pubblicazione dei bandi sia per gli appalti sopra che sotto soglia. In questo modo nel caso di procedure ristrette si apre la possibilità di candidatura anche per raggruppamenti d’impresa. L’emendamento introduce, poi, il criterio di rotazione per i lavori di maggiore valore. Restano dei nodi da sciogliere.

Dalla rigenerazione urbana, alla ricostruzione nelle zone terremotate, passando per gli interventi per gli stadi e la certificazione necessaria ai fini della realizzazione di opere che impattano sul territorio. E qui il dibattito politico si è focalizzato sull’aeroporto di Firenze.

(di Marianna Berti/ANSA)

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