F1, Vettel si prende il mondiale


ABU DHABI – Un trionfo arrivato quasi inaspettato, bagnato dai complimenti della cancelliera tedesca Angela Merkel. Piange a dirotto e sfoga tutta la sua rabbia, Sebastian Vettel, sotto la bandiera a scacchi, per un campionato che a suon di errori ai box e defaillance dei cilindri rischiava di fargli lasciare nel cassetto tutti i sogni di gloria. E invece non è andata così, a sbagliare è stato il muretto della Ferrari e il pupillo di un certo Michael Schumacher se n’è andato a tagliare un traguardo che sa di tanta voglia di sfondare e di gridare al mondo della Formula 1 di essere il più forte. Oltre che il più giovane a conquistare un titolo mondiale.<P>


Una stagione difficile, cominciata male con un problema tecnico in Bahrain e proseguita tra grandi risultati, prove di forza, defaillance inaspettate e tensioni con il compagno di squadra Mark Webber. Da ricordare la collisione nel Gp di Turchia, con l’australiano sempre in lotta come il tedesco per il campionato, cartina di tornasole della Red Bull a proposito di giochi di squadra.<P>


– Non ho saputo cosa stava succedendo finchè non ho passato la bandiera a scacchi – dirà poco dopo il trionfo il pilota, nato 23 anni fa nello sperduto paesino tedesco di Heppenheim -. Sentivo il mio tecnico un po’ teso, alla fine alla radio mi hanno urlato che avevo vinto il campionato del mondo. Sono senza parole, non so che dire in un momento come questo – continua raggiante Vettel – E’ stata una stagione dura e difficile per me e per tutti, fisicamente e mentalmente.<P>


Stagione che dopo il Gran Premio della Sud Corea sembrava finita ormai a favore dello spagnolo della Ferrari Fernando Alonso; ma che, nonostante la decisione della scuderia austriaca di non puntare su uno dei due piloti, è finita bene soprattutto per lui.


– Sono arrivato qui pronto a credere in me stesso – ha proseguito il pilota della Red Bull – E’ stato un giorno speciale, stamani mi sono svegliato e ho cercato di pensare ad altro. Sapevo che dovevo vincere. La macchina è stata fenomenale, la partenza cruciale, poi da lì è stato un sogno.<P>


Un campionato tanto più importante se si considera che Vettel lo ha vinto lottando fino all’ultimo con altri tre forti contendenti, tra cui due campioni del mondo.


– E’ stato un viaggio incredibile con la Red Bull, abbiamo fatto battaglie incredibili. Non so quante volte c’è stato un leader diverso durante il Mondiale, tutti abbiamo avuto momenti positivi e negativi’- ha concluso. Ma alla fine a spuntarla, con il viso bagnato dalle lacrime di gioia, è stato lui, il giovane tedesco nato per vincere e per non far rimpiangere il grande vecchio Schumi.<P>



<CENTER><B>Ferrari, una partenza da dimenticare</B><CENTER><P>



<P>Una partenza da dimenticare unita ad una strategia per il cambio gomme che non ha dato i frutti sperati. Se n’è andato via così il sogno di Fernando Alonso di riportare a Maranello il titolo mondiale al suo primo anno da ‘man in red’, vissuto tra alti e bassi e con una F10 non all’altezza delle super Red Bull. Stagione ‘’straordinaria con un finale deludente’’ a causa – come fa capire il pilota spagnolo della Rossa – di una decisione rivelatasi sbagliata.


– E’ stata una decisione istantanea – sostiene -. Dovevamo decidere se coprire Webber o coprire Rosberg e Petrov. Webber stava andando più veloce, si è fermato Felipe ed è finito dietro a lui, se avessi aspettato ancora un giro sarei finito dietro anche io. C’era da decidere questo e abbiamo visto a fine gara che è stata la decisione peggiore. Ci sono troppe cose da immaginare, ci vorrebbe la palla di vetro, c’è da dire che la decisione presa è stata quella storta.<P>


Sbaglio ai box ingigantito da una insospettabile resistenza della Renault del russo Vitaly Petrov, con il quale Alonso alla fine del Gran Premio di Abu Dhabi ha avuto uno ‘scambio di vedute’ a monoposto affiancate.


– Con Petrov c’è stata un po’ di frustrazione dopo 50 giri dietro di lui, abbiamo visto in lui un’aggressività mai vista prima in tutto il campionato. Non abbiamo perso il Mondiale qui – ammette Alonso – il campionato è lungo, ha 19 gare. Ci sono stati Gran Premi in cui abbiamo perso punti, ma anche Gran Premi in cui siamo stati fortunati come in quello della Sud Corea. Quando mi sono accorto di aver perso il Mondiale? L’ho capito all’ultimo giro quando sullo schermo gigante ho visto Vettel che tagliava il traguardo. Pensavo fino all’ultimo che potesse succedere qualche cosa.<P>


Stagione che a Spa sembrava già finita per la Ferrari, ma che grazie ad una rimonta sensazionale ha potuto avere un epilogo solo all’ultimo Gran Premio ad Abu Dhabi.


– Ad un certo punto – ricorda il presidente della casa di Maranello Luca Cordero di Montezemolo – nessuno avrebbe potuto pensare che noi saremmo arrivati qui con pieno merito a giocarci il Mondiale e che in fondo oggi sarebbe bastato un quarto posto. Una stagione entusiasmante in cui tutti hanno dato moltissimo. Una squadra che ha saputo reagire, che ci ha creduto, un Alonso positivo, ottimista, un Alonso che l’aveva sempre detto e che in questo weekend non ha sbagliato nulla. Ieri aveva fatto un giro straordinario. Sono orgoglioso di questa Ferrari: abbiamo perso all’ultima gara per pochi punti quando forse eravamo convinti di non perdere e questo fa più male.<P>



<CENTER><B>I verdi contro la ‘Rossa’</B><CENTER><P>



La Ferrari perde il Mondiale e la Lega Nord attacca Luca Cordero di Montezemolo.


– Ci ha fatto vergognare di essere tifosi, si dimetta entro sera – è la richiesta del leghista Roberto Calderoli al presidente del Cavallino, mentre il collega del Carroccio Roberto Castelli lo accusa della gestione ‘’dilettantesca’’ della corsa.<P>


– Piccole persone che fanno sistematicamente il tifo contro il Paese e i suoi simboli – replica un portavoce della casa di Maranello. Ad Abu Dhabi, dove è andato in scena l’ultimo Gp della stagione, la corsa è appena finita quando si scatena l’offensiva leghista contro Montezemolo, che fa sconfinare nello sport le beghe politiche.<P>


– Al posto di fare il grillo parlante della politica senza beccarne mai una – lo apostrofa Calderoli, memore degli affondo dell’imprenditore contro il governo – dovrebbe imparare dagli altri come si fa a gestire una vittoria.<P>


Il ministro per la Semplificazione normativa elogia ‘’l’ottimo Fernando Alonso’’, rivolgendogli ‘’un applauso per il grande lavoro svolto in questa stagione’’; e addossa tutte le responsabilità della sconfitta al ‘grande capo’ della Rossa.


– La Ferrari è riuscita a perdere un Mondiale già vinto – è la sua analisi – grazie alla demenziale strategia operata dai box. E visto che a perdere questo titolo sono stati gli strateghi ai box, chi è responsabile di questa disfatta deve andarsene.<P>


Più sottile, ma tagliente quanto basta, è Castelli, anche lui ‘camicia verde’ ma cuore rosso Ferrari.


– Se dovessi usare lo stesso metro di giudizio che Montezemolo usa nei confronti del nostro governo – sottolinea il viceministro alle Infrastrutture – dovrei dire che Alonso ha perso il Mondiale a causa della gestione dilettantesca della corsa con lui ai box. Invece – è la chiosa sarcastica – dico che mi dispiace molto e faccio i più sinceri auguri alla Ferrari di poter vincere l’anno prossimo.<P>


– Se Montezemolo avrà in politica la stessa fortuna che ha avuto in Formula Uno – gli fa eco l’eurodeputato Matteo Salvini, leghista pure lui, manco a dirlo – povera Italia! Sono molto dispiaciuto per la Ferrari – sottolinea – ma non per il suo arrogante presidente