Catania-Juve, ancora polemiche Pulvirenti: “Rigiochiamola”

ROMA – “Sono disorientato, non riesco ancora a capire quello che è successo ieri (l’altroieri, ndr). E’ clamoroso, è sconcertante”, ha detto il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti. “La cosa che fa più rabbia è che gli arbitri avevano preso inizialmente una decisione giusta. Il quarto uomo non si è accorto dei giocatori della Juve che sono andati a protestare contro il segnalinee, mentre ha visto me a 40 metri protestare fino a mandarmi fuori”, aggiunge il patron catanese.
Alla domanda se pensa ad un complotto ai danni del Catania, Pulvirenti replica: “Nessun complotto ma sicuramente si è trattato di un episodio di sudditanza psicologica. Basta vedere sul profilo Facebook del segnalinee, si trova lo scudetto della Juventus”. “Lancio una provocazione. Il presidente Agnelli che vuole riformare il calcio, chieda lo 0-3 per la sua squadra. Non verrà certamente applicato, ma farebbe un grande gesto”, conclude Pulvirenti.
Poi il presidente del Catania, ospite anche di SkyTg24, corregge il tiro e rilancia: “Se Agnelli vuole riformare il calcio, se vuole fare un gesto forte, chieda che si rigiochi la gara. Così diamo una lezione a tutti. Visto che i giocatori della Juve hanno condizionato la partita e visto che Marotta ha detto che sono sicuri di vincere, rigiochiamola”.
“Rigiocare la partita? Mi sembra assurdo. Ieri (l’altroieri, ndr) in Manchester-Chelsea ci sono stati errori clamorosi, come quelli accaduti a Catania e non mi pare sia successo niente. O si accettano o il calcio non cambierà mai. Parlare di sudditanza mi sembra esagerato, c’è stato un errore dell’arbitro e basta”, la replica di Beppe Marotta, questa volta ai microfoni di RaiSport.
“Se riconduciamo l’episodio di ieri (l’altroieri ndr) a un mero errore lo condivido, ma se si parla di complotto o della Juventus che abbia condizionato l’arbitro non lo accettiamo. Riconosciamo l’errore dell’arbitro, ma non può passare il messaggio di un comportamento scorretto da parte della Juventus”. Lo ha detto il direttore generale della Juventus, Beppe Marotta, a Radio Uno.
“Smentisco ancora con forza l’idea che siano stati i nostri giocatori ad invogliare gli arbitri ad una riflessione. Basta vedere le immagini del movimento della bandierina alzata del segnalinee Maggiani. Aldilà di tutto – dichiara Marotta – non era la prima volta che la Juve va sotto di uno o due gol e poi recupera, l’ultima volta con il Chelsea. Se anche fosse stato convalidato quel gol non vuol dire che la partita sarebbe finita 1-0”.

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