I mercati aspettano le mosse di Fed e Bce

MILANO – Le Borse europee tirano il fiato e aspettano nervose le mosse di Draghi. Mentre il braccio di ferro tra Germania e Banca centrale europea continua a tenere banco, i mercati del Vecchio Continente hanno oscillato per tutta la seduta di ieri intorno alla parità per poi chiudere con un rialzo frazionale con lo spread tra Btp e Bund che però è tornato a ridosso dei 450 punti base.

In attesa dei verdetti di Ben Bernanke e Mario Draghi, i mercati europei si sono così aggrappati a Wall Street, che aspetta un segnale di sostegno all’economia statunitense da parte della Federal Reserve. E così in Europa i listini hanno mediamente guadagnato uno 0,46 per cento, grazie soprattutto a Londra e Parigi salite, rispettivamente, dell’1,38 e dello 0,91 per cento.

Nelle altre piazze dell’Eurozona, invece, i mercati hanno corso meno: Madrid ha segnato un più 0,27% come Milano. A Piazza Affari, seduta perlopiù in positivo tranne poche eccezioni: pesanti le perdite per il titolo Mediaset che ha pagato i conti economici del primo semestre resi noti l’altro ieri a mercati chiusi e le incertezze degli analisti sulla distribuzione del dividendo.

Il titolo, passato anche per l’asta di liquidità, ha ceduto il 10,83% finale a 1,26 euro, non lontanissimo dal minimo storico del 25 luglio a quota 1,17. Molto forti gli scambi. Seduta meno positiva invece quella di Francoforte che ha perso lo 0,26 per cento. In particolare, a frenare il mercato tedesco sono state proprio le parole del presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che rivolgendosi alla Bce ha detto che l’Eurotower non deve oltrepassare il proprio mandato, infrangendo le aspettative degli operatori sulle mosse di Draghi.

I mercati hanno quindi reagito con nervosismo, invertendo più volte la rotta.

– Se la Bce dovesse riuscire a superare l’ostinato rigore tedesco – ha commentato l’analista di Ig Markets, Vincenzo Longo -, ribadito anche dalla Bundesbank, e se dovesse annunciare misure decise per contrastare la speculazione sui titoli di Stato, come precisato anche da Monti, probabilmente i mercati salirebbero facendo scattare un segnale tecnico rialzista ad agosto. Se, invece, la Bce dovesse limitarsi alle raccomandazioni allora si andrebbe incontro a una pesante ondata di vendite.

Insomma, le decisioni di Draghi oggi saranno decisive e avranno effetti anche sul mercato dei Titoli di Stato. Su questo fronte, intanto, prosegue il raffreddamento dello spread tra Btp e Bund, in scia all’innalzamento dei rendimenti sul decennale tedesco. Il differenziale si è portato sui livelli d’inizio settimana a 453 punti base.

 

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