Paura in Francia, a Rouen impianto a rischio Seveso

Un signore osserva la gigantesca nube di fumo che si alza su Parigi dallo stabilimento in fiamme.(MeteoWeb)

PARIGI. – Tanta paura ma nessun ferito in Francia per il vasto incendio divampato questa notte nello stabilimento chimico Lubrizol di Rouen, nel nord-ovest del Paese, un impianto catalogato in base alla direttiva europea come “Seveso”, quindi ad alto rischio per le materie prime utilizzate.

Dopo ore di lotta contro le fiamme, i vigili del fuoco sono riusciti a domare l’incendio, ma il rischio inquinamento e scorie tossiche non può ancora essere escluso.

La situazione del fuoco è “sotto controllo”, ha annunciato a metà pomeriggio il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, aggiungendo tuttavia che la lotta dei pompieri durerà ancora “diversi giorni, forse anche settimane”.

Giunto d’urgenza sul posto per monitorare la situazione, il fedelissimo di Emmanuel Macron ha garantito che i “materiali più pericolosi” presenti nello stabilimento sono stati messi al sicuro, “portati via dal sito”, scartando così il rischio di un secondo incidente.

Ha però avvertito che la fitta coltre di fumo, di 22 km di lunghezza per 6 km di larghezza, “porta con sé un certo numero di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute”, anche se secondo le prime analisi non ci sarebbero “rischi particolari”, assicurano le autorità francesi.

In mattinata, il prefetto di Normandia, Pierre-André Durand, aveva inoltre evocato il “rischio di inquinamento della Senna”, inducendo le autorità ad attivare il cosiddetto piano Polmar, che prevede tutte le precauzioni del caso, tra cui dighe di sbarramento.

In totale, sono 200 i pompieri intervenuti per domare l’incendio, con l’ausilio di oltre 200 automezzi giunti da sei diversi dipartimenti. Nella città sotto shock per quanto accaduto –anche se, al momento, non risultano feriti, inclusi i 400 dipendenti del sito – la giornata è stata durissima.

Ai residenti di almeno 12 comuni nelle vicinanze è stato chiesto già dal primo mattino di non uscire di casa, mentre le tv mostravano l’enorme coltre di fumo e fiamme altissime sprigionarsi dai capannoni da cui provenivano numerose esplosioni.

Secondo quanto riferito a fine giornata sera dal prefetto, le persone residenti nel perímetro di 500 metri evacuato intorno alla fabbrica “possono già stasera tornare nei loro appartamenti”. Ma le scuole di una parte di Rouen e dei 12 comuni colpiti resteranno chiuse anche domani e “riapriranno lunedì”.

Quanto alle “persone vulnerabili di questi comuni è sempre consigliabile restare a casa fino a domani sera”, ha precisato Durand. Sospesi progressivamente, fino a domani mattina, per “precauzione”, anche i trasporti pubblici della zona. Misura “ingiustificata” secondo il  prefetto.

Intanto, mentre vengono pubblicate alcune raccomandazioni su come trattare frutta, verdura e animali eventualmente colpiti da scorie tossiche, il sindacato CGT invoca “massima trasparenza” nonché la “comunicazione della lista dei prodotti presenti sulla parte del sito andato in fiamme come anche l’insieme degli studi tossicologici su questi stessi prodotti”.

“Per esperienza sappiamo che è impossibile avere fiducia in questa comunicazione di Stato che si vuole rassicurante”, attacca il sindacato, ricordando un precedente incidente del 2013, sempre nello stesso sito industriale.

(di Paolo Levi/ANSA)

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